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Lo storico gruppo Agugiaro&Figna continua a dimostrare come nell’arte molitoria qualità e sostenibilità possano andare di pari passo. Attraverso quei valori che guidano quotidianamente il lavoro dell’azienda nei tre stabilimenti in Veneto, in Emilia-Romagna e in Umbria, il gruppo punta a mantenere la genuinità del grano nel rispetto delle caratteristiche primordiali e della biodiversità generando allo stesso tempo valore e benessere per tutti gli attori della filiera. Le politiche di sostenibilità del gruppo, oltre a dirigersi verso azioni concrete introdotte in campo ambientale, come l’acquisto di energia da fonti rinnovabili o progetti replicabili ed esportabili come il noto Bosco del Molino, che ha visto la piantagione di 18mila alberi nei pressi dello stabilimento di Collecchio, si declinano nel dialogo e nel confronto con i professionisti dell’arte bianca, dalla pizza alla cucina, con l’obiettivo di creare lavoro e valore per i territori e le persone.
Un manifesto del cambiamento
Proprio su queste basi è nato qualche anno fa il progetto Un sacco di Cambiamento che Agugiaro&Figna ha sviluppato insieme a Slow Food Italia, proponendo una serie di incontri riservati ai professionisti dell’arte bianca per stimolare una crescita sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale, culturale ed economico. Un progetto che ha avuto la grande prerogativa di favorire la nascita di un collettivo di persone che si sono fatte portavoce di una visione nuova di fare impresa. Un vero e proprio manifesto del cambiamento, che oltre ad aver dato luogo a una community di pizzaioli, oggi diventati fonte di ispirazione per i futuri professionisti della pizzeria e della ristorazione, ha avuto una sua evoluzione dando origine all’istituzione del Premio Pizzaiolo per il Cambiamento al Campionato Mondiale della Pizza 2023. Il Premio, che all’edizione 2024 del Campionato Mondiale della Pizza ha visto per la seconda volta consecutiva la vittoria della pizzaiola ventunenne Giulia Vicini di Bergamo, è nato con l’intento di sensibilizzare il settore della pizzeria e le nuove generazioni di operatori verso i temi della sostenibilità. I pizzaioli nel corso della competizione hanno potuto utilizzare la celebre linea di farine Le 5 Stagioni dedicata ai professionisti della pizza e sono stati valutati sulla base di alcuni parametri: dalla scelta di fornitori e materie prime provenienti da agricoltura sostenibile, di prodotti tipici DOP e IGP insieme all’adozione di logiche antispreco volte ad ottimizzare le quantità degli ingredienti utilizzati nella preparazione della pizza.