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Quando il coraggio diventa da leoni

12/06/2025

Quando il coraggio diventa da leoni

Ci vuole coraggio ogni volta che si affronta qualcosa che differisce dall’ordinario.
Dalle parti di Pollenzo ci è voluto coraggio a suo tempo, era il 2004 , quando si è pensato bene di dar vita
all’ Università di Scienze Gastronomiche, con un inedito approccio multidisciplinare che il mondo e la politica hanno impiegato 13 anni per accettare, dando l’approvazione per la creazione di una classe di laurea in Scienze Gastronomiche.
E ancora oggi che l’università si è consolidata, ci vuole coraggio quando si decide di dissentire rispetto a un pensiero che la fa da padrone. Anzi ce ne vuole di più perché se prima si sono gettate le basi ora si intende fare qualche scatto di avanzamento.
Ma il coraggio diventa da leoni quando si capisce che non c’è più scelta né tempo, e quelle idee per cui si è nati sono le uniche perseguibili per un futuro possibile.
È stata l’occasione della Giornata Mondiale della Biodiversità a dare il là per inaugurare quello che d’ora in poi si porrà come un importante appuntamento annuale che avrà respiro internazionale, Dialoghi di Pollenzo,  concepito insieme alla Fondazione Patto con il mare per la Terra, per riunire a confronto i migliori  accademici, rappresentanti delle istituzioni, esponenti del mondo scientifico e imprenditoriale. Che possano contribuire a generare idee e stimoli sulla biodiversità quale strumento di salvezza del pianeta, capaci di influenzare positivamente la società, sia a livello locale che globale.

Quando il coraggio diventa da leoni

Carlo Petrini rilancia con i Dialoghi di Pollenzo
“Un piccolo sogno”, un ulteriore sogno che Carlo Petrini è riuscito a realizzare. E se l’intenzione parte da quest’uomo, che si è dimostrato capace di smuovere le montagne a livello mondiale, beh! c’è da credere che qualcosa accadrà. Anche perché ha guadagnato non pochi consensi anche da parte di aziende che con l’Università di Pollenzo si sono messe a collaborare. Intorno a quella piccola ma potente Università si è creato un bel movimento di cervelli.
“Questo è un momento molto importante nella storia di questa piccola Università - ci tiene a sottolineare un Carlo Petrini perfettamente al segno con gli intenti che lo hanno sempre animato.  - Diamo l’avvio a quella che diventerà un’istituzione permanente di riferimento e di pensiero, che abbiamo denominato Dialoghi di Pollenzo, intorno a tematiche dell’ambiente, della biodiversità, della situazione climatica. Noi siamo chiamati a fare riflessioni a tutto campo perché il sistema alimentare nel suo complesso si presenta come uno dei soggetti principali e di maggior impatto per quello che riguarda lo sconquasso ambientale. Purtroppo la situazione contingente dal punto di vista storico fa in modo che la questione ambiente venga messa in seconda istanza, perché quella che Papa Francesco chiamava la terza guerra mondiale a pezzi è in essere, sta generando sofferenze e umiliazioni in molte parti del mondo. Ed è evidente che da molte immagini che ci giungono dalla Striscia di Gaza, dall’Ucraina e da altre parti del mondo sulle quali noi non abbiamo quell’impatto mediatico che ci tenga aggiornati, tutta questa guerra a pezzi raccoglie l’attenzione della politica che non riesce a trovare una strada d’uscita. Nel contempo questa tematica ambientale non solo viene messa in seconda istanza ma in qualche misura viene additata come responsabile di essere una componente che genera danno all’economia, alla sostenibilità economica. Ma se noi siamo in una dialettica in cui proprio questa economia è la causa principale della situazione ambientale, diventa una situazione difficile da contrastare. Dobbiamo avere le idee chiare perché se ci dicono che questi percorsi virtuosi, di cambiamento, di attenzione su queste tematiche sono lesivi di un’economia che è la principale responsabile dell’attuale sconquasso, allora noi siamo in una fase ben difficile da affrontare. E Pollenzo su questo fronte deve essere un punto di riferimento. La biodiversità, che è uno degli elementi cardine del nostro futuro, diventa l’appuntamento intorno al quale ogni annO, in questo periodo, faremo in modo che le personalità più rilevanti vengano qui, si confrontino, si incontrino e possano dare un contributo fondamentale di pensiero, di modo di intendere”.
La concretezza economica e strategica della biodiversità
Non meno incisivo e diretto Roberto Danovaro, presidente della Fondazione Patto con il mare per la Terra -  co-ideatore dei Dialoghi di Pollenzo - che dopo avere specificato: “Siamo qua non per celebrare sterilmente un simbolo ma per dare un contenuto all’impegno collettivo e alla responsabilità che abbiamo nei confronti della biodiversità” ci ha tenuto a sottolineare come la biodiversità nel futuro di un’umanità sostenibile - che ci appare lontano perché stiamo tornando indietro ma che non ha alternative e non è neanche un problema di scelta ma una necessità - rappresenti insieme PIL+risorse auree del Pianeta, cioè garanzia di stabilità della nostra società.  Abbiamo appena celebrato tre anni di un’importantissima modifica della nostra Costituzione nell’art.9, che ci tiene uniti come sistema Paese, e non possiamo certo prendere in giro la carta costituzionale! Di fatto siamo di fronte a una crisi planetaria della biodiversità. Ciò di cui non ci rendiamo conto è che per questa non dobbiamo avere gli zoo ma habitat naturali, cioè non c’è sostegno della biodiversità senza una conservazione e rigenerazione degli habitat. In questo senso stiamo facendo un macello. Restaurare gli habitat è una delle azioni più remunerative che possiamo intraprendere. Per ogni euro investito il ritorno può arrivar fino a quaranta. E la quantità di studi a questo proposito è incontrovertibile. Il punto è che diventa sempre più prezioso ciò che è più raro, cioè la biodiveristà. Ma serve un cambio di paradigma. Le aziende lo stanno capendo: dal carbon offset stiamo passando al biodiversity offset.”

Roberto DanovaroRoberto Danovaro
Silvio GrecoSilvio Greco

La forza prorompente di Silvio Greco
Tutti arricchenti gli altri contributi a partire da quello dell’europarlamentare Dario Nardella, membro della commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale, alle voci scientifiche e accademiche dalla terra al mare, dalle città all’acqua invivibile, come Gianfranco Bologna, direttore scientifico del WWF Italia e membro del Club di Roma, Francesca Greco,  Marie Curie Fellow all’Università di Bergamo, Davide Geneletti docente all’Università di Trento, Nunziacara Spanò docente all’Università di Messina, Alessandro Chiarucci, docente all’Università di Bologna. Confortante la tavola rotonda di imprese sensibili all’argomento.
Ma la forza prorompente di Silvio Greco, segretario generale del Consiglio Scientifico Fondazione PMT e professore ordinario di Ecologia all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo a cui è spettato tirare le somme dell’intera giornata, non ha avuto pari.
“Dobbiamo - ha tuonato - scegliere da che parte stare come cittadini, come studenti, ricercatori, come aziende che fanno business! Oggi non basta denunciare, serve partecipare, agire, decidere. Non posso accettare che l’economia continui a prevalere sulla politica. Il potere economico ha superato la politica, quest’ultima non esiste più ultimamente. A Pollenzo insegniamo a non dire bugie: ai nostri studenti vogliamo lasciare il coraggio di pensare e la libertà di cambiare”.
Chiunque sia entrato in contatto con questa realtà sa che è proprio così.



Foto di Marcello Marengo

a cura di

Simona Vitali

Parma, la sua terra di origine, e il nonno - sì, il nonno! - Massimino, specialissimo oste, le hanno insegnato che sono i prodotti, senza troppe elaborazioni, a fare buoni i piatti.
Non è mai sazia di scoprire luoghi e storie meritevoli di essere raccontati.
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