I vini Raìna
Non c’è controprova migliore che l’assaggio dei suoi vini. Sono vini di grande beva, che raccontano un territorio e delle scelte accurate. A proposito della bevibilità Francesco ci dice: “Sono convinto che si debba dare una svolta nel modo di approcciare al vino. Non mi ritrovo nel concetto di ‘bicchiere importante’, cioè di un vino granitico, di cui berresti solo un calice. Mi piace l’idea che se apri una bottiglia a tavola, in qualsiasi occasione, tu riesca a finirla. Per questo ho direzionato Raìna su vini di grande beva, dal sorso agile, che siano accessibili e comprensibili a tutti. Non voglio che generino distanza ma che avvicinino, che siano fruibili e lascino la libertà a chi assaggia, senza raccontare note di degustazione”.
Insomma, come abbiamo colto più volte dai contributi di questa rubrica, la tendenza del vino oggi è di vestirsi di un abito facile, decifrabile, accessibile.
Attenzione, però, comprensibilità non significa assenza di contenuti. E nemmeno trascurare importanti elementi culturali. Spulciando nel sito di Raìna balza all’occhio l’ampio spazio dedicato alle stagioni, con dettagli su tutte le operazioni che vengono effettuate in ogni periodo dell’anno.
“Le stagioni sono l’essenza della biodinamica. L’errore di narrazione in questi anni è stato creare un circolo chiuso. Non basta dire biodinamico, bisogna spiegare cosa significa e dare la possibilità alle persone di avere gli strumenti per capire".