Francesco Giordano vanta una lunga esperienza familiare nel campo della ristorazione. Figlio di pizzaioli, da Tramonti, terra d’origine della pizza napoletana, ma nato a Brescia, può affermare di essere cresciuto nel mondo della cucina e da essa aver imparato l’abc dell’accoglienza. Soprattutto tutto ciò ha stimolato la sua curiosità, la voglia di sperimentare e approfondire ogni aspetto del mestiere, ha alimentato il desiderio di ricerca finalizzato ad affermare la propria identità e ogni particolare in grado di elevare un piatto definendone lo stile unico e ben delineato. L’innovazione è nelle sue corde, la creatività fonda su basi solide.
“Tutto nasce nel 2014 – racconta Francesco Giordano – quando, nella pizzeria di famiglia, non riuscendo a far capire ai vari pizzaioli che si avvicendavano qual era la mia idea di pizza decisi di mettere io stesso le mani in pasta: da allora la pizza la faccio io. Mio padre era pizzaiolo, possedevo le basi, la formazione non mancava ma fu in quel momento che decisi di aprire un’attività tutta mia per esprimere il mio ideale di cucina. Nasce così Serenella”.
Francesco segue dei corsi per avere una visione più completa delle tecniche di lavorazione, si approccia al mondo dei lievitati, della panificazione, e nel 2015 decide di iscriversi al campionato europeo della pizza, per testare le sue capacità, per entrare nel vivo del tema. Supera le selezioni risultando secondo con la sua pizza San Marzano, il mese successivo partecipa alla finale ad Amburgo e vince il titolo. Una partenza col botto!
“Ero andato al concorso quasi per scherzo, per curiosità, per capire a punto ero – afferma Francesco – e ho coronato un sogno. Da allora, e quest’anno sono 10 anni, la mia pizza San Marzano è ancora la più richiesta dai clienti, la più venduta”.
Merito di una naturale predisposizione, di tanto impegno e ricerca, di perfezionismo; merito forse dell’impasto che Giordano ha ideato e realizzato secondo un suo personale criterio e frutto di una accurata selezione degli ingredienti. Il risultato è un impasto verace di tipo “Napoli”. “La classica verace – spiega Francesco – ha per caratteristica una cottura molto aggressiva; la mia verace ne è l’evoluzione, ovvero una pizza col cornicione, molto idratata, intorno al 72% di idratazione, realizzata con la biga, un prefermento frutto di una miscela di farine creata da me con all’interno farina 0 di germe di grano, farina da grano autoctono del territorio bresciano, avena, cruschello e orzo: una pizza dal gusto intenso e dalla gradevole scioglievolezza in bocca”.
Per Giordano, avere una miscela di farine personalizzata è un elemento molto importante: “Sono anticonformista – afferma – sono molto esigente coi mulini, finché non trovo la formula che voglio continuo a cercare, ma ritengo che sia fondamentale fare una pizza che sia solo mia, riconoscibile tra tante”.