Il lievito madre da rinfresco è un impasto - prevalentemente di farina e acqua, fatto fermentare spontaneamente e portato a maturazione con rinfreschi, a cadenza regolare, di farina e acqua -
che consente di realizzare prodotti lievitati piccoli e grandi, dolci e salati.
Non è un segreto che il decidere di produrre lievito madre da rinfresco in prima persona rappresenti per l’artigiano una scelta più impegnativa del ricorrere a farine già bilanciate piuttosto che a starter kit che richiedono solo di essere impastati per ottenere il prodotto.
Scelte lecite, entrambe, a volte anche equiparabili nei risultati ma che presentano le loro differenze, come si coglierà nel prosieguo dell’articolo.
Diversamente, perché mai - verrebbe da chiedersi - c’è chi si ostina a rimanere ancorato al lavorio che comporta la produzione e cura del Lievito Madre da rinfresco? Chi glielo fa fare?
E perché, addirittura, si è creato un Consorzio per la Tutela del Lievito Madre da Rinfresco, che ha ottenuto non solo il benestare ma la disponibilità ad un contributo attivo di ben sette Università impegnate da anni nella ricerca, con 10 accademici, a comporre il Comitato di Sorveglianza del Consorzio stesso?
Tutti i vantaggi del lievito madre da rinfresco
Al prof. Marco Gobbetti, presidente del Comitato di Sorveglianza del Consorzio per la Tutela del Lievito Madre da Rinfresco, preside della Facoltà di Scienze e Tecnologie della Libera Università di Bolzano, dove è anche ordinario di Microbiologia Agraria, tra i massimi esperti a livello internazionale di Microbiologia degli Alimenti che, dopo un trentennio di studi in materia di biotecnologia dei prodotti lievitati da forno, ha contribuito a creare una rete scientifica non solo nazionale ma internazionale, chiediamo perché abbia deciso di entrare anche nel merito di questo progetto:
“ A parere mio in Italia – chiarisce il prof. Gobbetti- è sempre mancato un movimento, un’azione di coordinamento fra coloro che credono fortemente in questa che io chiamo biotecnologia del lievito madre. Se in Francia, Spagna, Olanda, Austria e, se non erro, anche in Slovacchia c’è una legislazione in merito, in Italia, dove siamo maestri, dove abbiamo la maggiore biodiversità di lievito madre, non c’è una legislazione.
Per questo mi sono detto che avrei dovuto dare il mio contributo all’iniziativa coraggiosa di questo consorzio, che si vuole porre anche come strumento per difendere una professionalità, una tradizione ma soprattutto vuole far capire, in senso più ampio, che non ci sono motivi per cui non utilizzare il lievito madre da rinfresco, tanti sono i benefici che questo comporta, come abbiamo spiegato in molti anni di ricerca. A partire dal fatto che si ottengono prodotti dolciari ma anche salati che dal punto di vista sensoriale sono più buoni di quelli realizzati con altri metodi, che sono più lungamente conservabili, hanno molteplici vantaggi nutrizionali e di assoluto valore, quali una più elevata biodisponibilità di minerali per la nutrizione umana, una maggiore digeribilità, una riduzione dell’indice glicemico e di altri fattori anti-nutrizionali presenti in diverse tipologie di farine.
Compito di un ricercatore è rendere fruibili, tangibili, i propri risultati, come nel caso specifico di questa modalità di produzione tradizionale.
Questo consorzio rappresenta una forma appassionata e organizzata che porterà vantaggio a tutti, anche a noi scienziati, per veicolare nella maniera più strutturata i nostri studi nella realtà solida”.