Sono stati pubblicati di recente i risultati di Taste Atlas Awards che premiano, per il cibo, le migliori cucine, le città del mondo dove si mangia meglio, i piatti, i libri e i ristoranti iconici.
Il meccanismo che regola queste classifiche è costituto da 395.205 valutazioni di piatti (271.819 valide) e 115.660 valutazioni di prodotti alimentari (80.863 valide). Queste cucine hanno registrato le migliori valutazioni medie per i rispettivi 50 piatti e prodotti alimentari più votati. Se due cucine hanno la stessa valutazione media, quella con il piatto con il punteggio più alto verrà classificata più in alto.
Quali sono i risultati? Il primo, più importante, è che l'Italia ha conquistato il primo posto nella classifica dei 100 paesi in cui si mangia meglio al mondo.
Ma molti altri sono i risultati che riguardano il nostro Paese. Nella categoria dei formaggi il Parmigiano Reggiano è risultato essere il miglior formaggio al mondo, sulla base di 1.378 formaggi catalogati e 36.551 valutazioni, seguito, al secondo posto, dalla Mozzarella di Bufala Campana e dallo Stracchino di crescenza l terzo.
Tra le città dove si mangia meglio nel mondo, troviamo, al primo posto, Roma, al secondo, Bologna, e al terzo Napoli.
Il locale dove la cucina italiana è più rappresentativa è l’Osteria Madonnetta a Marostica (VI).
Tra i luoghi di ristorazione più iconici del mondo, selezionati tra 23.751 ristoranti tradizionali che servono piatti locali, 150 ristoranti si distinguono per la loro longevità, affidabilità e status iconico del ristorante e dei suoi piatti. Non si tratta solo di luoghi in cui mangiare, ma anche di istituzioni culturali per le loro città. Sono classificati tenendo conto di tre criteri: longevità, valutazione dei visitatori e valutazione TasteAtlas dei piatti iconici che offrono. In questa sezione della classifica abbiamo conquistato il secondo posto con l’Antica PIzzeria da Michele a Napoli.
Infine, nei libri, tra quelli più leggendari che hanno svolto un ruolo fondamentale nella definizione delle cucine e hanno insegnato a cucinare ai migliori chef del mondo, Il Cucchiaio d’Argento, pubblicato per la prima volta nel 1950, si classifica al 5° posto.
Primati che devono farci riflettere sul ruolo che la cucina ha nella visione dell’Italia nel mondo. Una visione di un Paese dove la qualità della vita è comunque ancora alta, dove la democrazia resta un valore, dove tra le persone c’è ancora uno spirito di convivialità diffuso. Sono elementi che noi italiani tendiamo a non valorizzare, a trascurare, presi come siamo a inseguire altre cose, probabilmente meno rilevanti di queste per cui abbiamo un riconoscimento globale.
Dobbiamo dare valore a quello per cui siamo apprezzati nel mondo perché, attraverso questo, nel nostro Paese verranno a trovarci sempre più persone da ogni parte, portando con sé non solo una fertile economia ma anche culture diverse, linguaggi nuovi, voglia di confronto. Tutti aspetti che fanno crescere le persone, che ci renderanno più aperti, meno provinciali nel pensiero e più provinciali negli stili di vita che, del resto, sono il motivo per cui siamo così apprezzati.
E anche la cucina italiana non serve che rincorra mode globali, l’esempio dell’Osteria Madonnetta e dell’Antica Pizzeria da Michele sono fortemente indicativi di cosa piace di più della nostra cucina: la semplicità e la precisa identità dei sapori.
Benhur Tondini
IN COPERTINA: l'Osteria Madonnetta di Marostica (VI)