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Tacos Français

30/01/2024

Tacos Français

Come uno street food senza un’identità chiara, in un paese urbano, industrializzato e con una popolazione decisamente eterogenea, sia riuscito a conquistare i giovani cittadini francesi.

 

Nell'immaginario collettivo la cucina francese sembra un’entità statica, espressione immutabile di una cultura codificata da Carême ed Escoffier e interpretata da personaggi come Julia Child. Bœuf bourguignon, ratatouille, zuppa di cipolle, tarte tatin… Questi piatti continuano ad esistere e ad avere un notevole spazio nei consumi della popolazione, come dei punti di riferimento. Allo stesso tempo però, la cucina francese si sta muovendo, allargando, ibridando, grazie anche al contributo di quelli che potremmo chiamare i nuovi francesi, figli di prima o seconda generazione delle forti migrazioni avvenute dal Nordafrica. In particolare, c’è uno street food che ha conquistato la Francia negli ultimi 15 anni, e che negli anni 2000 era sconosciuto al di fuori della regione del Rodano-Alpi, che può essere mangiato senza posate e senza sporcarsi, con tutti gli ingredienti contenuti in una tortilla piegata e chiusa. È il Tacos français. 

GrenobleGrenoble

Di cosa si tratta

Partiamo col dire che i tacos francesi, nonostante il nome, non hanno nulla in comune con ben più famosi fratelli messicani. Sono infatti composti da una grande tortilla di grano, ripiena di una o più tipi di carne, patatine fritte, verdure e salsa al formaggio, anche se sono sempre previste delle varianti alla ricetta ‘tradizionale’. La tortilla, una volta riempita, viene piegata a forma di rettangolo e grigliata. I tacos sono un pasto completo con proteine, carboidrati e grassi in abbondanza, tutti contenuti in un formato compatto e portatile. Se ben piegati possono essere mangiati senza il rischio di sporcarsi le mani o macchiarsi. Il loro grande punto di forza è il costo, spesso cinque euro per il formato standard, cosa che ha indiscutibilmente contribuito alla loro immensa popolarità tra i giovani e i consumatori con redditi modesti. 

Le influenze

La cosa che ha reso subito vincente il tacos, oltre al prezzo vantaggioso, è che incarna l’incontro di molte influenze. Il piatto di per sé non ha nessuna connotazione culturale specifica e sembra anzi la perfetta congiunzione tra cibi tradizionali della regione Rodano-Alpi e il cibo delle minoranze del Maghreb presenti sul territorio. Se infatti a primo impatto il tacos (che è sempre plurale, anche quando ce n’è solo uno) potrebbe assomigliare molto al kebab, l’aggiunta della salsa al formaggio se ne discosta nettamente, avendo un ruolo unificante, tanto simbolico e metaforico quanto culinario: da un lato serve a ‘francesizzare’ il piatto, dall’altro ha lo scopo di legare tutti gli ingredienti in una massa coesa, conferendo al tacos una profondità di sapore unica. È piuttosto evidente come la salsa al formaggio - nella versione originale a base di Gruyère- sia un adattamento della tradizione alpina dei piatti a base di formaggio fuso, come la raclette o la fondue. La combinazione di patatine fritte, carne e salsa al formaggio poi, ricorda molto alcuni piatti della regione come la tartiflette, una pietanza composta principalmente da patate, pancetta, cipolle e formaggio reblochon fuso. È chiaro quindi che l’apparente esoticità del tacos, non abbia in realtà poi molto da aggiungere, in termini di sapore, ai palati degli abitanti della regione del Rodano-Alpi, che anzi hanno sempre riconosciuto il suo gusto come affine al proprio. Ma lasciando da parte le influenze e le similitudini da parte francese, non si possono ignorare le caratteristiche che questo piatto condivide con alcuni piatti popolari nel Nordafrica, come il già citato kebab o la mahdjouba, una sorta di piadina algerina a base di pasta di semola e ripiena di hmiss, una salsa a base di peperoni e pomodori grigliati.

OO' Tacos

La storia

Il luogo preciso di nascita dei tacos, come per tutti i prodotti che raggiungono un certo successo, è oggetto di controversie e molti all’interno della regione del Rodano ne rivendicano la paternità. Tuttavia, la paternità sembrerebbe attribuibile a Vaulx-en-Velin. Situato a nordest di Lione, questo comune di 50.000 abitanti incarna lo stereotipo delle periferie francesi e i problemi ad esse correlati. La popolazione comprende un gran numero persone straniere e alti tassi di povertà e disoccupazione rispetto alla media nazionale. Secondo le ricerche di Lauren Collins del New Yorker, è proprio qui che Salah Felfoul, all'epoca proprietario del piccolo negozio di snack Pizza Express, inventò la salsa al formaggio nel 1993 per condire una pita ripiena di carne e patatine, e sua sarebbe anche la scelta del nome Tacos. La pietanza è rimasta per anni nella regione Rodano-Alpi prima di diffondersi in tutta la Francia. È stata la catena O'Tacos a cambiare le cose, introducendo il piatto in ogni angolo della Francia e passando da un modello di piccoli snack bar indipendenti a una grande catena di ristoranti standardizzati. Fondata a Grenoble nel 2007 da Patrick Pelonero, un giovane che lavorava nel settore edile, e da due amici, O'Tacos si è espansa intorno al 2013 e dal 2015 ha iniziato ad aprire ristoranti e franchising a un ritmo frenetico, sconfinando oltralpe e raggiungendo in breve tempo anche Milano, dove è presente un punto vendita. 

Tacos Français

Il ruolo del rap francese 

La scena rap francese è da sempre una tra le più attive e rispettate d’Europa e i suoi fruitori sono principalmente adolescenti, francesi di seconda o terza generazione che si sentono rappresentati da artisti che molto spesso provengono dai loro stessi contesti fragili, figli di una periferia che, in Francia più che altrove, accentua e concentra molte problematiche di tipo sociale. Gli stessi adolescenti sono anche i primi consumatori di tacos, e proprio per questo motivo molte catene hanno puntato su strategie di marketing che coinvolgessero artisti piuttosto noti. In occasione dell'apertura dei nuovi punti vendita, i rapper vengono spesso invitati, generando pubblicità e creando l'associazione dei tacos con una certa idea di lusso accessibile. I rapper Gradur e Jok'air sono stati coinvolti nell'apertura di un ristorante di tacos fuori Parigi, attirato una grande folla di giovani, ma la pietanza è entrata persino nei testi di alcune canzoni, come Bambina dei PNL, o Dans le block del rapper Alonzo. Mangiare tacos è quindi diventato poco a poco parte dei codici culturali del mondo rap per rimarcare la fedeltà degli artisti ad un ambiente di provenienza umile, facendo immedesimare molti giovani e rendendoli i protagonisti di un processo di emulazione che li ha portati ad essere i consumatori principali dei tacos. A Lione c'è un'alta concentrazione di ristoranti che servono tacos vicino alle università, e lo stesso vale per Grenoble. Alcuni sostengono che in Francia i tacos abbiano sostituito il kebab come piatto simbolo dell’identità giovanile, e che consumarli sarebbe il nuovo modo, da parte degli adolescenti, di affermare una propria libertà di scelta in campo alimentare, non più vincolata da regole imposte da genitori e società; una possibilità di emancipazione realmente accessibile, che riguarda in larga misura anche le giovani donne. Di questo passo, tra qualche anno i tacos entreranno di diritto nella lista dei piatti riconosciuti come tipicamente francesi, grazie al loro incredibile successo che sembra ormai inarrestabile.  




Federico Panetta

a cura di

Federico Panetta

Varesotto di origine, è come una biglia nel flipper dell'enogastronomia. Dopo la formazione alberghiera lavora in cucina e si laurea in Scienze Gastronomiche presso l’Università di Parma. Oggi si occupa di comunicazione gastronomica collaborando con diverse riviste di settore.
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