Il viaggio e il cibo come eccezione
Resiste, almeno sulla carta, la voglia di vacanza. Tra i propositi per il 2024, crescono coloro che pensano di tornare a viaggiare in Italia (il 68% con 8 punti percentuali in più sul 2023), o a viaggiare all’estero (42% con 7 punti percentuali in più sullo scorso anno).
Per la spesa alimentare esiste una leggera tenuta, che vede una nuova piccola contrazione degli acquisti alimentari nella Gdo (-0,5% a volume), mentre sembrano invece migliorare le intenzioni di spesa degli italiani sui consumi alimentari domestici; la percentuale di quanti intendono aumentare le quantità consumate (16%) supera quella di quanti intendono ridurre i consumi (11%) con una differenza di cinque punti percentuali (la stessa differenza era di -1 punto percentuale nell’indagine di agosto 2023).
Anche in questo caso, però, la sobrietà coinvolge quasi un terzo degli italiani (31%) che dichiara più tempo alla preparazione domestica del cibo (il modo più semplice per coniugare qualità e risparmio) e in ogni caso i principali driver di acquisto sono il rapporto qualità prezzo al primo posto (almeno per il 66% degli italiani), la convenienza e il risparmio (50%) e la salute e il benessere (41%). Tra gli aggettivi scelti per definire il cibo del 2024 il più gettonato è salutare (45%), poi poco costoso (44%), seguito da sostenibile (27%) e semplice/autentico e essenziale (26 e 25%).
Mentre aumenterà il consumo di frutta e verdura, tra i prodotti di cui gli italiani prevedono di poter ridurre i consumi le spiccano invece i dolci (li ridurrà il 41% del campione), le carni rosse (34%), i salumi e affettati (37%) e superalcolici (33%).