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Una ricerca di Circana mette in evidenza il rapporto tra ristorazione e retail

20/11/2024

Una ricerca di Circana mette in evidenza il rapporto tra ristorazione e retail

Sono sempre meno definiti i confini tra ristorazione e retail. Questa è la sintesi di una delle ultime indagini condotte da Circana, società di consulenza leader nella gestione e interpretazione della complessità del comportamento del consumatore.

Infatti, secondo i dati CREST di Circana, i consumatori europei, nell’ultimo anno, hanno speso 888 miliardi di euro in cibo e bevande e il 37% di questa spesa è stata destinata a ristoranti e supermercati per prodotti relativi al consumo immediato. Per consumo immediato si intende cibi e bevande acquistati per essere consumati subito e che non richiedono quindi ulteriori preparazioni: pasti pronti e snack come panini, insalate, cibi caldi e bevande acquistati presso bar, ristoranti ma anche supermercati.

È interessante notare che i segmenti non commerciali della ristorazione stanno

guadagnando quota di mercato, trasformando il panorama competitivo poiché i

consumatori cercano sempre più opzioni pronte al consumo non solo nei punti

vendita tradizionali della ristorazione.

 

Il retail ridefinisce il consumo immediato

La ricerca di Circana mostra come i pasti pronti acquistati presso i retail - che spaziano da insalate e panini confezionati a pasti caldi come lasagne, paella e pollo arrosto - un tempo considerati un’opzione secondaria, stanno diventando concorrenti di bar e ristoranti.

Nella ristorazione questo cambiamento fa crescere canali alternativi, inclusi i

supermercati, mentre bar e ristoranti tradizionali stanno perdendo terreno. 

Questo accade soprattutto dal post-pandemia, cioè da quando la prossimità e l’accesso

veloce al cibo sono divenuti fattori chiave alla base del comportamento dei

consumatori. La ristorazione commerciale ha visto la propria quota di mercato

scendere dal 79% nel 2021 al 77% alla fine di giugno 2024, mentre i canali non

commerciali come il retail hanno registrato una crescita, passando dal 21% al 23%

nello stesso periodo.

Edurne Uranga, VP di Foodservice Europe di Circana, spiega che: “I consumatori

non sono più legati alle categorie tradizionali. Prendono decisioni basate

sull’accessibilità, sul valore e sull’esperienza a prescindere che provengano da un

ristorante a servizio veloce (QSR) o dallo scaffale di pasti pronti di un supermercato”.

Una ricerca di Circana mette in evidenza il rapporto tra ristorazione e retail

 

Opportunità per il retail e gli operatori del foodservice

In Europa la crescente domanda di opzioni Ready to Eat offre significative opportunità sia per i retailer che per i marchi della ristorazione. I retailer stanno traendo beneficio da questa tendenza espandendo la loro offerta di pasti freschi e pronti. Allo stesso

tempo, le catene della ristorazione stanno esplorando nuovi modi per coinvolgere i

clienti, incluse collaborazioni con retailer e lo sviluppo di proprie linee di prodotti

Ready to Eat.

Partendo dai confini sempre meno delineati tra i settori, la competizione per la spesa

dei consumatori si è intensificata. Uranga prosegue: “I ristoranti quick service, come

McDonald’s, Burger King, Subway e O’Tacos, sono in una feroce competizione non

solo tra loro, ma anche coni marchi della grande distribuzione organizzata.

Questi giganti del retail stanno diventando rivali formidabili, offrendo pasti

convenienti che sfidano la ristorazione veloce tradizionale. È una battaglia per

conquistare il palato del consumatore, dove entrambi i settori si contendono

l’attenzione dei clienti affamati in cerca di accessibilità, varietà e valore”. Questo

cambiamento evidenzia la necessità, per le aziende di entrambi i settori, di innovare

e rispondere alle preferenze dei consumatori in evoluzione.

 

Alcuni dati

Negli ultimi sette anni, il consumo fuori casa presso il canale retail è aumentato costantemente nella maggior parte dei paesi europei. I dati di giugno 2024, indicano la Francia con la percentuale più alta di spesa dei consumatori in questo canale pari al 6,8%, con una crescita del +17,5%. Il Regno Unito segue da vicino con una quota del 6,6%, mentre la Germania è al 5,8%, la Spagna al 4,2% e l’Italia al 3,5%.

Con lo sfumare dei confini tra ristorazione e retail, i rivenditori stanno cercando di catturare le opportunità di consumo immediato, mentre bar e ristoranti stanno puntando al consumo domestico, un mercato tradizionalmente dominato dal retail. Per raggiungere questo obiettivo, i ristoranti stanno espandendo le loro offerte includendo takeaway, drive-thru e possibilità di consegna. Questo permette loro di essere una scelta, non solo quando i consumatori mangiano in loco, ma anche quando consumano a casa.

Queste opzioni - takeaway, drive-thru e consegna - rappresentano ora il 43% della

spesa totale nel settore foodservice, equivalendo a un aumento di 6 punti percentuali

rispetto ai livelli pre-COVID.

a cura di

Luigi Franchi

La passione per la ristorazione è avvenuta facendo il fotografo nei primi anni ’90. Lì conobbe ed ebbe la stima di Gino Veronelli, Franco Colombani e Antonio Santini. Quella stima lo ha accompagnato nel percorso per diventare giornalista e direttore di sala&cucina, magazine di accoglienza e ristorazione.
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