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R-INNOVARE l’Ospitalità

13/03/2025

R-INNOVARE l’Ospitalità

Immaginate gli ambienti del prestigiosissimo Four Season Hotel di Firenze e provate a pensare di avere l’occasione di trascorrervi un’intera giornata.
In quanti non vorrebbero avere una simile opportunità? Questi luoghi di grande bellezza e riservatezza,
tendiamo a mitizzarli: “Chissà cosa ci sarà lì dentro? Che bello sarebbe anche solo farci un aperitivo…”
Ebbene, dovete sapere che da questo pulpito si è levato un grande slancio di apertura per accogliere e  far vivere un’intera giornata, ai massimi livelli (e sottolineiamo ai massimi livelli perché ne siamo testimoni) agli studenti che hanno scelto di fare dell’ospitalità il proprio mestiere.
Mettiamoci nei panni di questi ragazzi e proviamo a pensare che tipo di emozione possa aver suscitato in loro il vivere, esperire, l’ambiente e relativi servizi e interagire in modo diretto con i general manager, le figure più rappresentative delle aziende leader del settore turistico-alberghiero di lusso presenti sul territorio fiorentino.
 

Credit Peter VitaleCredit Peter Vitale

La nascita di un’idea
È l’immediato post covid quando, presso l’hotel Westin Excelsior di Firenze,  tre direttori del calibro di Domenico Colella (Westin Excelsior e The St. Regis Hotel Florence), Max Musto (Four Sesaons Hotel di Firenze), Giancarlo Rizzi (Rocco Forte Hotel Savoy di Firenze) si incontrano con Francesca Lascialfari, la dirigente scolastica dell’Istituto alberghiero A.Saffi di Firenze e Sara Contedini, referente del gruppo discipliare di Accoglienza Turistica e membro della commissione Eventi dello stesso istituto, proponendo di mettere a disposizione degli studenti dell’indirizzo di Accoglienza Turistica la propria esperienza. “Perché non organizziamo, ci siamo detti – ricorda Max Musso – momenti che siano di ispirazione, motivazione, incoraggiamento, mentorship per questi ragazzi per fargli toccare con mano questo nostro fantastico mondo, di cui capita di non mettere abbastanza a fuoco che opportunità offra, tendendo a focalizzarsi piuttosto su quanto assorba...”. L’idea piace, è condivisa, e si gettano le basi per R-INNOVIAMO l’Ospitalità, un’occasione formativa che vuole essere “di valore” (e vedremo meglio il perché), giunta quest’anno alla sua terza edizione che - oltre al nucleo progettuale originario - coinvolge altre strutture ricettive fiorentine di primissimo piano: The Place Firenze, VillaCora, Helvetia&Bristol, Belmond Villa San Michele, Sina Villa Medici, Hotel Brunelleschi, Lungarno Collection, Portrait Firenze, Palazzo Firenze, Hotel Salviatino, Villa La Massa. Un buon rapporto li lega tutti quanti. Max Musto, GM del Four Seasons, ci racconta che si riuniscono spesso e fanno squadra fra loro.
Partecipa all’iniziativa una selezione di studenti e studentesse del 5° anno, provenienti da tutti gli indirizzi (perché l’ospitalità non è solo accoglienza) dei diversi istituti alberghieri della Toscana, da due alberghieri fuori regione (uno del nord e uno del sud) e da alcune scuole di alta formazione italiana (HIA, Hospitality Innovation Academy) e straniere (Hecole Hotelier di Losanna e Hotelschool The Hague). 
 

R-INNOVARE l’Ospitalità
R-INNOVARE l’Ospitalità
R-INNOVARE l’Ospitalità
R-INNOVARE l’Ospitalità

“E quando ci ricapita ancora un’occasione così?”
Fa brillare gli occhi il programma di questa terza edizione di R-INNOVIAMO l’Ospitalità, a partire dalla location: il Conventino, chiesa sconsacrata in stile neogotico, di Palazzo del Nero, uno dei due edifici rinascimentali che caratterizza il Fours Season insieme a Palazzo della Gherardesca, entrambi immersi in uno dei giardini più grandi di Firenze, il Giardino della Gherardesca.
Una location assolutamente esclusiva, riservata solitamente ad iniziative importanti, ha accolto studenti come fossero rinomati medici a raccolta per un convegno internazionale.
La scaletta della giornata non è altro che la ciliegina sulla torta: ben quattro Masterclass a tema Ospitalità tenute direttamente da gruppi di general manager coinvolti nell’iniziativa. E bisogna vedere con che energia e con quale trasporto si rivolgono agli studenti!
In apertura Simone Giorgi, del Park Hyatt Milano, premiato come miglior general manager al mondo di un hotel di lusso, secondo Virtuoso, network specializzato in viaggi di lusso ed esperienziali. Ma ciò che è ancora più interessante è che si tratta di un ex studente dell’alberghiero Saffi di Firenze, quindi una figura che fa da ponte tra la scuola alberghiera e un percorso di successo.
Altro momento non indifferente quello del light lunch, allestito in più sale del nuovo ristorante Onde, una vera apoteosi di proposte salate e dolci da lasciar basiti tutti quanti. “E quando ci capita ancora un’occasione così?!” ha esordito una studentessa aggirandosi per il buffet.
Nel pomeriggio i responsabili HR delle varie strutture, presentati come “figure che hanno l’abilità di individuare qualcosa di differente in tutti voi”, hanno il compito di fare attività che preparino i ragazzi ad affrontare colloqui di lavoro collettivi (spunti preziosi su come si fa un cv, una lettera di presentazione…) e poi c’è spazio anche per il Team Building, che porta a premi molto apprezzarti dai ragazzi tra pranzi, cene, accessi a SPA delle strutture partner dell’evento. Chi è arrivato da più lontano ha potuto addirittura esperire queste stesse strutture pernottandovi. Attenzioni inusuali, quando si parla di giovani, a cui - sbagliando - non ci si preoccupa così spesso di dare il meglio.

R-INNOVARE l’Ospitalità

Com’è cambiata l’accoglienza turistica come disciplina all’interno della scuola
“L’organizzazione dell’evento e la sua gestione è in capo agli studenti dell’Istituto Saffi – ci spiega la professoressa Contedini, che ha la responsabilità del coordinamento - mentre tutti gli altri studenti ne sono fruitori”.
Come ci fa notare Francesca Lascialfari, la dirigente scolastica: “Nel tempo l’accoglienza turistica come disciplina all’interno della scuola è cambiata molto. In passato la chiamavamo ‘Ricevimento’ ed era incentrata sulla reception, quindi su back office e front office, servizi di concierge e poco altro. Ora abbraccia più attività, e sotto la sopraggiunta denominazione di Accoglienza Turistica, appunto, contempla, oltre all’hotellerie, anche l’organizzazione di eventi (interni, esterni, manifestazioni…).
La nostra città ci coinvolge molto spesso in questa direzione, si pensi ai tanti eventi diversificati ma anche alla convegnistica, pure all’interno di hotel di un certo livello. Naturalmente dipende molto dalle singole situazioni di territorio: in città come Firenze, Roma, Milano si generano più opportunità”. Noi aggiungiamo che dipende anche dal peso o meno che la scuola stessa attribuisce a questo indirizzo, dalla volontà o meno di rinnovarlo in direzione dei cambiamenti in corso (e chi ne fa un problema di legacci dall’alto si ricordi che c’è chi è riuscito comunque a stare al passo. È questione di visione, di riconoscimento di priorità).
Per diverse scuole italiane l’indirizzo di Accoglienza Turistica rimane l’anello più debole, la scelta di indirizzo seconda o terza rispetto alle altre. Il solo pensiero della forte incidenza dell’industria del Turismo sulla nostra economia fa rabbrividire! Bisogna che si faccia molto di più sistema intorno all’ospitalità, senza perdere ulteriore tempo!
Rispetto a tutto questo l’Istituto Saffi è un autentico gioiello che invece ha saputo aderire alla vocazione della sua città, trovando l’apertura di chi rappresenta le migliori strutture ricettive del territorio.
“Capire il valore della collaborazione è un grande passo per tutti, tra scuola e mondo del lavoro” ne è convinta la professoressa Contedini.

Il 20 febbraio 2025 è una giornata da ricordare per chi ha ricevuto ma anche per chi ha dato, al Four Season di Firenze. Perché a dare, a non lesinare nel dare, si riceve, eccome se si riceve!
E intanto si pensa già alla nuova edizione di R-INNOVIAMO l’Ospitalità, a come farla crescere ulteriormente, senza snaturarla però.  Perché il format, così concepito, è evidente che sia proprio azzeccato!
 

a cura di

Simona Vitali

Parma, la sua terra di origine, e il nonno - sì, il nonno! - Massimino, specialissimo oste, le hanno insegnato che sono i prodotti, senza troppe elaborazioni, a fare buoni i piatti.
Non è mai sazia di scoprire luoghi e storie meritevoli di essere raccontati.
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