I flussi turistici sono un grosso volano per le attività nel mondo Ho.re.ca. Recenti studi di neuroscienze fanno capire quanto il mondo dell’enogastronomia sia sempre più centrale nel far scegliere l’Italia come meta turistica. Immaginare le vacanze è un'esperienza entusiasmante che coinvolge profondamente la mente. Recenti ricerche hanno rivelato che, quando decidiamo di andare in vacanza, si crea nella nostra mente un vero e proprio "film". Questo film mentale gioca un ruolo cruciale nel determinare se partire e quale destinazione scegliere, bilanciando emozioni positive e considerazioni economiche.
Quando si sogna di andare in una certa località, cosa accade nel cervello? Nella mente si formano immagini vivide di paesaggi mozzafiato, avventure emozionanti e momenti di relax. Questo è ciò che gli esperti chiamano immagine mentale associata a un’esperienza futura. A questa immagine mentale si legano le emozioni positive che creano il desiderio di partire e recarsi in un luogo, in pratica di prenotare ed organizzare la vacanza. Tuttavia, c'è un'altra parte del cervello che si preoccupa del costo del viaggio. Viaggiare costa e pagare trascina emozioni negative, dolore da pagamento, dubbi e possibili rimpianti connessi al potenziale errore legate alla scelta che ogni vacanza determina. Per semplificare l’idea alcuni neuroscienziati usano una metafora. Nel cervello c’è una bilancia, da un lato ci sono le emozioni e i pensieri positivi legati alla vacanza, dall'altro il "dolore" del pagamento e le paure di sbagliare. La decisione di partire arriva quando i piaceri immaginati superano il costo percepito ed i relativi potenziali vissuti negativi.
Ma quali sono gli elementi che rendono un luogo irresistibile nella nostra mente? Le neuroscienze hanno individuato due fattori principali connessi ad ogni possibile meta: heritage ed enogastronomia. Una parte delle emozioni positivi dipende dalla storia e dalla geografia del luogo. Quando si pensa ad una destinazione, si immagina di esplorare la sua storia, ammirare i suoi paesaggi, visitare musei e monumenti. L'eredità culturale e geografica di un luogo è un potente attrattore. Tuttavia, non è l'unico fattore in gioco.
Le esperienze culinarie che si possono vivere in una destinazione sono spesso il vero motore delle nostre scelte. Basti pensare ai sapori autentici, ai piatti tipici e alle tradizioni culinarie locali. Questi elementi evocano emozioni forti e desideri profondi, tanto da influenzare in modo decisivo la scelta della meta. Mangiare è un'esperienza sensoriale completa che coinvolge vista, olfatto, gusto e anche l'udito. Quando immaginiamo di gustare una pizza napoletana autentica, un vino toscano pregiato o un piatto di pasta fresca in una trattoria romana, il nostro cervello attiva circuiti di piacere che possono superare il dolore del pagamento per la vacanza. Mangiare per il sistema nervoso è gioia, relax e convivialità con le persone che si amano.
Le mete che offrono sia un ricco heritage sia una tradizione enogastronomica di alto livello sono spesso in cima alla lista dei desideri dei turisti, e si capisce molto bene il perché. Questi luoghi riescono a creare un'immagine mentale così potente che il costo della vacanza diventa un dettaglio secondario. Per promuovere una destinazione è fondamentale evidenziare l'heritage per comunicare l'unicità del luogo. Tuttavia, per attrarre realmente un numero superiore e qualificato di visitatori, bisogna puntare fortemente sulle esperienze enogastronomiche. Raccontare storie di sapori autentici e tradizioni culinarie fa la differenza. Promuovere le esperienze enogastronomiche, insieme all'eredità culturale, è la chiave per conquistare l'immaginazione e il cuore dei potenziali turisti, trasformando un semplice viaggio in un'avventura indimenticabile.
Lorenzo Dornetti