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We are the Glitch

11/05/2024

We are the Glitch

Nicoletta Poliotto ha sviluppato una nuova collana che si chiama Accadde domani FuTurismo, per la casa editrice Dario Flaccovio Editore, di cui è uscito il 30 aprile scorso il primo volume: We are the Glitch. Come AI, Web3 e Metaverso stanno trasformando il settore dell’accoglienza, scritto da Simone Puorto.

Questo testo non si limita a indagare le frontiere più avanzate dell’innovazione, come; l’intelligenza artificiale, il Web3 e il computing spaziale, ma invita il lettore a un’approfondita contemplazione filosofica sul futuro in fase di costruzione.

Attraversando territori inesplorati il volume affronta temi di rilevanza cruciale quali la tecnoetica, l’insorgere della coscienza nelle macchine e l’eventuale fusione tra l’umanità e le intelligenze artificiali. Analizza inoltre l’emergere di una realtà ‘figitale’ dove il confine tra fisico e digitale diventa sempre più labile, sfidando le nostre

tradizionali percezioni di realtà e identità.
La prefazione è firmata da Giorgio Triani, sociologo e futurologo con cattedra all’Università di Parma, che conferisce al libro un inizio potente con il suo inconfondibile senso della frase. Contributi significativi provengono anche dal Direttore Generale di FederAlberghi, Alessandro Massimo Nucara, Riccardo Campa (sociologo e filosofo), Simone Arcagni (professore all’Università degli Studi di Palermo), Frank

Reeves (co-founder di Avvio/SHR Group), Mark van Rijmenam (digital speaker e consulente per molte aziende Fortune 500) e Stephen Burke (founder di RobosizeME). Una menzione speciale va a Sasha Stiles, poetessa e ricercatrice AI, con opere esposte al Kunstmuseum Bern e a Times Square, la cui poesia generativa conclude il primo capitolo, segnando un ponte ideale tra tecnologia e arte.


 

We are the Glitch. Come AI, Web3 e Metaverso stanno trasformando il settore dell'Accoglienza
Simone Puorto

Dario Flaccovio Editore

224 pagine

24 euro

a cura di

Luigi Franchi

La passione per la ristorazione è avvenuta facendo il fotografo nei primi anni ’90. Lì conobbe ed ebbe la stima di Gino Veronelli, Franco Colombani e Antonio Santini. Quella stima lo ha accompagnato nel percorso per diventare giornalista e direttore di sala&cucina, magazine di accoglienza e ristorazione.
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