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“Asia Mach”: le cucine del mondo

04/09/2024

“Asia Mach”: le cucine del mondo

In foto Angelo (Mach Truoc Anh) con la moglie Linda (Suling Gao)

“Asia Mach” ha un’offerta di alimenti etnici pari a quella delle grandi metropoli europee. Situato nel centro storico della città, nasce nel 1988 come negozio di prodotti alimentari cinesi, poi di vari paesi del mondo. Oggi il focus è sull’estremo oriente, in particolare Cina, Giappone, Corea e Vietnam, con sezioni dedicate ai prodotti thailandesi, filippini, indiani, ma anche mediorientali e brasiliani. Anche la clientela è cambiata. Fino a qualche anno fa era composta principalmente da cinesi, filippini, thailandesi. Oggi per l’80% circa è costituita da italiani appassionati di cucina etnica e di contaminazioni fra culture alimentari.

“Asia Mach”: le cucine del mondo

Percorrendo i corridoi fra le scaffalature si parte da una nutrita sezione giapponese con ogni tipo di salsa, non solo soia, pasta di miso, tofu, sake, noodle disidratati. Birre giapponesi, cinesi, thailandesi e un’ampia gamma di liquori coreani. Dall’India arrivano spezie, legumi e bevande non alcoliche a base di frutta, anche in gelatina. Snack per gli aperitivi da togliersi la voglia: indiani, coreani, giapponesi, filippini, thailandesi. Paste giapponesi e coreane, Somen, Soba, spaghetti di riso vietnamiti e tagliatelle di riso thailandesi. Il ramen va forte, specie quello istantaneo, monoporzioni che risolvono un pasto. Poi, spezie per la cucina vietnamita, salse thai, olio di sesamo, alghe, latte di cocco. Tanti tè, anche pregiato, cinese, giapponese, vietnamita. Funghi secchi delle varietà più prelibate, cinesi e giapponesi. Riso thailandese, vietnamita, ma anche italiano di qualità. C’è anche una sezione di prodotti senza glutine, ramen incluso. Oltre alla vendita on line, novità recente è il reparto surgelati con vari tipi di ravioli e involtini cinesi, giapponesi e coreani e vietnamiti, poi i Mochi, famosi dolci giapponesi di riso ripieni di gelato in vari gusti. Le uova cinesi cosiddette “centenarie” rappresentano sempre una bella curiosità, osare o non osare.

“Asia Mach”: le cucine del mondo

Da alcuni anni non importano più direttamente ma si servono di grossi importatori europei che garantiscono le certificazioni secondo le normative UE. Anche le ceramiche, molte le tazze per il ramen, sono tutte con certificazione Moca di conformità ai requisiti obbligatori della sicurezza alimentare.

Asia Mach è stato fondato da Mach Van Hung, di origini sino-vietnamite. Attualmente l’azienda è gestita dal figlio, Angelo Mach che in realtà nasce Mach Truoc Anh, nel 1969 in Sud Vietnam, nel pieno della guerra che contrapponeva le due metà del paese e le due metà del mondo. La sua famiglia viveva a Cà Mau, nel delta del fiume Mekong. Gestivano un piccolo ristorante e un negozio di biciclette. Quando alla fine della guerra, nel 1975, il Vietnam venne riunificato, cercarono di tenere duro poi, nel 1979, la decisione di lasciare il Paese. In famiglia erano in dodici, si separarono in due gruppi. Lui, non ancora decenne, partì coi cuginetti e i genitori, i fratelli e le sorelle maggiori costituirono l'altro gruppo. Ci voleva il coraggio della disperazione per salire a bordo di imbarcazioni di fortuna, nelle mani di trafficanti. Andarono via lasciando a Cà Mau tutta la vita vissuta fino ad allora. I fratelli e le sorelle maggiori furono fortunati: vennero fatti sbarcare in Malesia e accolti in un campo profughi nella capitale, Kuala Lumpur. Il viaggio dei piccoli coi genitori fu drammatico. Li lasciarono per due mesi su una delle isole dell'arcipelago malese, poi li fecero imbarcare su quattro piccole barche e inaspettatamente se ne liberarono gettandoli in mare. Ebbero la fortuna di essere raccolti assieme ad altri naufraghi dalla nave Vittorio Veneto, della Marina Militare Italiana. Molti scelsero di andare in America, Australia, Francia. Suo padre decise di rimanere in Italia, il Paese che li aveva salvati. I componenti della famiglia Mach furono fra gli ultimi rifugiati politici di quelli che allora vennero chiamati boat people. Vennero accolti nella cittadina di Pieve di Cento, in provincia di Bologna, dove la famiglia vive tutt'ora, aiutati dal Comune, parrocchia, Caritas e gli stessi abitanti del paese. I loro nomi non erano facili da ricordare, così al parroco venne l'idea di rinominarli. I genitori diventarono Giuseppe e Maria mentre il piccolo Truoc Anh divenne Angelo e da allora tutti lo chiamano così. Dopo una settimana il padre fu assunto dalla ditta Campanini, specializzata allora nella lavorazione della canapa, e vi rimase fino alla pensione. La famiglia si integrò subito, i figli ripresero a studiare. 

Angelo cominciò la quarta elementare e arrivò a diplomarsi in meccanica alle scuole professionali. Pur essendo di famiglia buddista, lui e i suoi fratelli e sorelle hanno sempre seguito le ore di religione a scuola, per la volontà dei genitori di farli confrontare con la cultura del paese che li aveva accolti. 

Linda (Suling Gao) col marito Angelo (Mach Truoc Anh) al tempio buddista vietnamita di PadovaLinda (Suling Gao) col marito Angelo (Mach Truoc Anh) al tempio buddista vietnamita di Padova
I vietnamiti a Bologna erano pochi così il padre si mise in contatto con la comunità cinese e contribuì ad aprire la prima scuola cinese in città. Per i suoi meriti e per il forte impegno sociale, il signor Mach Van Hung venne nominato Cavaliere della Repubblica. Quando andò in pensione, decise di investire la propria liquidazione nell'avvio di un'attività di import alimentare in città coinvolgendo i figli. Angelo porta avanti oggi l’attività e l’impegno sociale a sostegno della piccola comunità vietnamita bolognese. Anche lui, come già il padre, ricopre il ruolo di vice presidente dell’Associazione Buddisti Vietnamiti in Italia. Il loro è un buddismo Mahāyāna, dal sanscrito maha (grande) e yāna (veicolo), da intendersi come ciò che "conduce" gli esseri senzienti verso la liberazione spirituale. Hanno fondato un tempio a Padova dove vanno periodicamente a praticare la preghiera con il loro monaco di riferimento, anch’egli vietnamita.

Angelo (Mach Truoc Anh) e la moglie Suling Gao, che tutti chiamano Linda, hanno due figli. Michael, il più grande, laureato con 110 e lode in Lingua e Letteratura moderna all’Università di Ferrara e subito assunto dalla prestigiosa azienda bolognese Marchesini Group, che produce macchinari per il packaging per l’industria farmaceutica e cosmetica. Col ruolo di sales area manager nel settore beauty, si occupa principalmente del mercato Nord e Sud Americano.

 

La famiglia Mach, Linda, Angelo e il figlio maggiore Michael, alla cerimonia di laurea del figlio David a Science Po, ParigiLa famiglia Mach, Linda, Angelo e il figlio maggiore Michael, alla cerimonia di laurea del figlio David a Science Po, Parigi
Cerimonia di laurea di David Mach col padre AngeloCerimonia di laurea di David Mach col padre Angelo

Il più giovane, David, dopo la laurea con lode in Scienze Politiche a Bologna, ha vinto una borsa di studio a Parigi dove si è laureato “cum laude” al master biennale in International Security alla Paris School of International Affairs, quella che i francesi chiamano “Science Po”, l’Instituts d'études politiques, “Grande École” incubatoio da cui escono alti quadri amministrativi e diplomatici.

Prima di terminare il master era stato convocato da Deloitte, network internazionale di consulenza legale, informatica, tecnologica e digital, e ha cominciato a lavorare nella sede di Milano proprio in questi giorni. 

Quali sono le prospettive di Asia Mach, ora che i due figli hanno intrapreso altre strade? I genitori sono ancora giovani e hanno molti anni di attività davanti a loro. David li ha tranquillizzati dicendo: quando sarete stanchi ci penso io a studiare una trasformazione e un nuovo sviluppo dell’impresa.


 

Via Mascarella, 81 abc
40126 Bologna BO
Tel. +39 051253288
info@asiamachsrl.com
www.asiamach.com

a cura di

Bruno Damini

Giornalista scrittore, amante della cucina praticata, predilige frequentare i ristoranti dalla parte delle cucine e agli inviti nei salotti preferisce quelli nelle cantine. Da quando ha fatto il baciamano a Jeanne Moreau ha ricordi sfocati di tutto il resto.

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