Ogni festival che si rispetti ha la sua anteprima. Quello del
Franciacorta in Cantina, che si svolge oggi e domani nel territorio che ha dato un nome al proprio vino (vietato chiamarlo spumante, bollicina, frizzante ma solo e unicamente Franciacorta) penetrando nel linguaggio dei consumatori), ha avuto ieri la sua anteprima
da Dispensa Pani e Vini alias Vittorio Fusari, il cuoco che ha sempre creduto, anche in tempi non sospetti, nel valore di un territorio.
Una serata che si poteva profilare per pochi intimi, dalla comunicazione arrivata e che qui riportiamo integralmente: “Carissimo Luigi, torna Aspettando il festival alla Dispensa Pani e vini, i miei 35 preferiti Franciacorta con eccellenze gastronomiche di ristoratori e produttori di casa mia e naturalmente dintorni. Per una festa grande sei necessario. Un grandissimo abbraccio e spero proprio che ci sei. Vittorio”.
Di amici Vittorio Fusari, abbiamo scoperto con infinito piacere, ne ha tantissimi:
quasi 500 persone si sono alternate, dall’aperitivo a notte, nelle gallerie a ridosso della Dispensa, dentro all’osteria e nel ristorante. Ma soprattutto c’erano tutti i suoi amici
produttori di Franciacorta (quante nuove aziende ha generato questo modello territoriale), i suoi colleghi cuochi arrivati da lontano come
Pasquale Torrente che ha distribuito centinaia di spaghetti con la colatura di alici, o
Barbara Guerra arrivata da Paestum con la Mozzarella di Bufala Campana DOP,
i fiduciari di Slow Food con le salamelle e il salame di Montisola, i produttori di uno
strepitoso Bagoss e quelli che fanno le tagliatelle di monococco o lo yogurt biologico.
Una festa autentica, dove c’era però
il tempo di raccontare, di fare cultura del cibo e del vino. Dove la bella gente era bella davvero, non quella degli happy hour metropolitani dove tutto si consuma nel “chiederti che lavoro fai, prima di sapere chi sei”
(Martina Liverani©).
Del resto è difficilissimo, anche in situazioni normali, andare alla
Dispensa Pani e Vini alias Vittorio Fusari senza arricchirti la mente, le pupille e le papille.
Ergo, se l’anteprima è questa, il
Festival del Franciacorta è sicuramente da non perdere.
Luigi Franchi