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Associazione Nazionale Cuoche a Domicilio

12/06/2012

Associazione Nazionale Cuoche a Domicilio
Sotto la voce cucina rientrano svariate definizioni: creatività, tecnica, tradizione, istinto, ricerca, innovazione, arte… Tanto di tutto, a ragione. La definizione che ci ha dato Maria Elena Curzio però, presidente dell’Associazione Nazionale Cuoche a Domicilio, ci è piaciuta in modo particolare: “È un Mestiere, non un lavoro. E se lo vivi come tale, è anche Storia.” La cucina come Mestiere è la ri-scoperta di gesti, oggetti, parole e tempi che ci appartengono, è il recupero di quella forma di dedizione per cui il fare è il prolungamento e l’espressione dell’essere, è la consapevolezza che se si è soli è bene ma se si condivide insieme è meglio. Ed è Storia, perché la risposta alla domanda “da dove vengo” passa anche attraverso le pagine scritte a mano in bella calligrafia dei ricettari di famiglia, o attraverso i piccoli segreti tramandati a voce di madre in figlia e che oggi abbiamo relegato in un cassettino della memoria, presi da altro. Ma sono lì, e se ognuno di noi chiudesse gli occhi un minuto e provasse a ricordare, quel piatto, quel sapore, proprio quello,  emergerebbe vivido, istantaneo, pieno, in bocca e nel cuore.

Maria Elena Curzio, napoletana d’origine e catanese d’adozione, con la sua associazione fa questo: come una Marcel Proust in gonnella prepara le persone al ricordo del gusto, attraverso percorsi personalizzati che esaltano i prodotti, i sapori e le lavorazioni delle tradizioni espresse nelle cucine di casa. Tutti plurali d’obbligo, essendo il patrimonio gastronomico italiano riccamente declinabile in un ideale zoom prima regionale, poi territoriale ed infine locale. L’Associazione Nazionale Cuoche a Domicilio ha da poco compiuto un anno, come ci spiega la sua presidente: “A febbraio 2011 abbiamo mosso i primi passi, in modo informale. Conoscevo bene Gennaro Esposito e parlandone insieme mi lanciò una provocazione: mi disse “se riesci a creare un’associazione entro giugno, vi faccio organizzare il pranzo di Festa a Vico”. Detto fatto: eravamo in otto allora e ci siamo incontrate tutte lì cucinando insieme per la prima volta. Un’esperienza e una sfida bellissima.” E vinta alla grande: anche per l’edizione 2012 Gennaro Esposito ha voluto le cuoche di Maria Elena Curzio, cresciute nel frattempo da otto a trenta, a gestire il consueto pranzo presso l’hotel Moon Valley.

Ma cosa fa precisamente una cuoca a domicilio? “Veniamo chiamate a casa per organizzare cene che noi definiamo ad personam, ovvero studiamo insieme al committente il menu in base alle preferenze, ad eventuali intolleranze, allo scopo della serata e al numero dei partecipanti, rispettando la nostra missione: proporre e raccontare attraverso le ricette, le storie delle famiglie, del territorio, dei prodotti tipici locali, del lavoro dei produttori, l’immenso patrimonio della nostra cultura a tavola, per conservare le radici, insegnare ai più giovani l’odore del cibo e nobilitare il mestiere della donna che cucina.”

Maria Elena Curzio è una di quelle persone che sorridono anche con gli occhi, e ha buoni motivi per farlo: “Per vent’anni ho fatto la ragioniera poi, dopo una malattia, ho capito qual era la mia passione. Amavo già fare cucina, ho imparato a conoscerla sempre di più e a divulgarla. Non siamo casalinghe disperate e non vogliamo entrare in competizione con i cuochi professionisti, perché il cibo unisce, insegna, diverte e crea lavoro.” L’Associazione vuole portare in Italia e all’estero l’amore per le proprie origini, organizzando manifestazioni, eventi, degustazioni e corsi di cucina, in collaborazione con produttori e aziende: “Uno degli effetti della crisi è stato infatti quello di attaccarsi al territorio, guardare più vicino a se stessi mettendo a fuoco risorse trascurate”evidenzia la Curzio. Come si fa allora a diventare cuoca a domicilio? “Si deve essere maggiorenni, donne, non essere cuoche professioniste e non lavorare in un ristorante, ma essere motivate da tanta passione, essere disposte a trasportarla ad altri con spirito di iniziativa e di adattamento e con la voglia di imparare giorno dopo giorno.”

Per associarsi, proporre eventi, location e partnership, chiamare una cuoca a domicilio o frequentare un corso di cucina, consultate il sito  www.associazionenazionalecuocheadomicilio.it e aspettatevi costi più che onesti: siamo
sulla fascia dei 35-50 euro a testa per la cena a domicilio, in base alle portate e al numero di ospiti, e sui 250 euro per il corso di cucina base in cinque lezioni.

(In fotografia: una delegazione di Cuoche a Domicilio a Vico con Gennaro Esposito; a sinistra dello chef, la presidente Maria Elena Curzio)

Alessandra Locatelli
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