Parlare di pomodoro può risultare difficile, ormai ridotto a ruolo di commodity indistinta, ma quando ci si imbatte nella determinazione di persone come Giustino Busiello, presidente di Assopaf, e del suo staff, nel difendere produzioni di qualità, territori e posti di lavoro allora diventa importante raccontare la loro storia.
Assopaf, Associazione Produttori Ortofrutticoli, nasce nel 1987 e inizia a trasformarsi in azienda di trasformazione nel 1996, con la realizzazione di una centrale ortofrutticola per lavorazione delle produzioni. Siamo a Cellole, in provincia di Caserta, nel cuore del meridione italiano che ospita una grande e antica tradizione agricola.
Il passaggio da produttori a trasformatori impone una visione del mercato che, come racconta il presidente Giustino Busiello, “si può affrontare solo grazie alla forte motivazione delle persone che lavorano con noi, che hanno trovato un ambiente dove i temi della sicurezza e dell’attenzione all’ambiente e alla qualità dei processi produttivi è all’ordine del giorno”.
Dietro a questa impronta si stanno duecentocinquanta aziende agricole che, tramite cooperative e organizzazioni di produttori associate, conferiscono ad Assopaf il pomodoro che coltivano nell’area del Centro-Sud italiano. Piccole aziende che condividono il progetto di Assopaf convertendo in massima parte i metodi di coltivazione tradizionale in metodi a lotta integrata e biologico, a basso impatto ambientale.
Ma c’è anche un forte investimento in ricerca, grazie alla consolidata collaborazione che l’azienda stringe con l’Università di Portici e con l’Università Federico II di Napoli.
“Con l’istituto di Portici la collaborazione verte attorno ad uno studio sul licopene che promette risultati straordinari; in pratica si sta cercando di estrarre la sostanza per poi riutilizzarne le proprietà. Mentre con l’Università Federico II, oltre a sviluppare tirocini formativi di grande livello, abbiamo avviato un percorso di ricerca che certifica i valori nutrizionali dei nostri pomodori trasformati in maniera convenzionale, a marchio Prontochef”.