Monforte d’Alba, in piena zona vitata a DOCG Barolo, deve il suo nome al castello fortificato che sorse nell’alto Medioevo sulla sommità del colle che nel 1028 fu teatro di una delle più crudeli azioni cristiane. Oggi si può visitare la Torre Campanaria, l’Oratorio di Sant’Agostino e l’ingresso del Palazzo Marchesi-Scarampi, che insieme incorniciano la Piazza dell’Antica Chiesa che per la sua forma ad anfiteatro è adibita ad "auditorium Horzowski".
Qui in una delle frazione comunali più prestigiose si trova l’azienda Bussìa Soprana, un’azienda se vogliamo ancor giovane, infatti ha festeggiato il primo ventennio lo scorso anno.
Per credere nella sua bellezza bisogna andarci.
Bussìa Soprana si raggiunge dal fondovalle per la Morra/Barolo, quindi girando a sinistra dove si trova la nuova cantina di Sandrone e si sale per circa 3 km, sino al cartello indicante appunto Bussìa Soprana. Qui scollinando tra meravigliosi paesaggi, continuando poi in discesa troviamo alcune case e la ristrutturata cantina aziendale. Dieci case di un villaggio attorniato da viti a destra e a manca.
Quattro grandi produttori di vino e pochi altri contadini per uve hanno potuto mettere le mani su questo patrimonio enologico. Uno dei quattro è Silvano Casiraghi, da sempre nell’import/export di vini, che questi luoghi ha sempre frequentato per selezionare vini da commercializzare. Silvano Casiraghi già da giovane intuisce le grandi potenzialità del terroir della Bussìa e poco per volta, con tenacia e volontà, nel 1992 acquista la prima cascina con vigneti. Nel 1995 con un amico, Guido Rossi, si acquista un’altra cascina e altri terreni. Nel 1998 si procede all’acquisto della prestigiosa Cascina Gabutti con vigneti che hanno viti che vanno da 60 a 110 anni. Oggi l’azienda vanta bel 17 ettari distribuiti tra i prestigiosi “cru” di Vigna Colonnello, Romirasco, Gabutti della Bussìa, Mosconi e naturalmente Bussìa, con viti vecchie di oltre 50/60 anni, a cui si aggiungono altri 4 ettari in affitto per la produzione di uve da contadini locali. Lo scorso anno è stato formalizzato l’acquisto di un terreno in località Castiglion Falletto, sulla strada per Barolo, per la costruzione della nuova cantina di vinificazione e di maturazione. La riattazione del vecchio cascinale ha permesso di avere una nuova costruzione disposta su tre piani da adibire ad accoglienza e sale per degustazioni.
Una produzione attuale che si assesta sulle 60.000 bottiglie di altissima qualità. Le etichette proposte sono:
4 cru di Barolo, 3 Barbera, 2 Langhe rosso, 1 Dolcetto, uno spumante, un bianco fermo e due vini speciali: un Barolo chinato e un vino chinato a base di barbera. Il vino Dolcetto proviene da uve di vigneti che hanno un’età media di 25/30 20 anni; vinificazione in acciaio; ha colore rosso rubino intenso, profumo vinoso, sapore secco, acido/tannico, con finale di mandorla dolce.
Delle tre “Barbera” la più prestigiosa è dedicata al padre. Viti di non meno di 50 anni di Bussìa e Mosconi; fermentazione in acciaio e maturazione in barriques di Allier. Rosso violaceo cupo, brillante; profumo intenso e complesso; sapore asciutto, di corpo, con buona armonia tra tannicità e acidità. Una lunga persistenza in gola mette in risalto il buon legno utilizzato per la maturazione. Viene prodotto solo nelle grandi annate.
Le Vigne di Nebbiolo da Barolo dell’azienda si estendono nel territorio del comune di Monforte d’Alba, conosciuto per la produzione dei grandi vini albesi. Fra le vigne di particolare importanza si distinguono: Vigna Colonnello, Vigna Gabutti della Bussìa, Vigna Mosconi, Vigna Bussìa Soprana. Dei quattro “Barolo DOCG”, quello prodotto nella vigna Mosconi è il più complesso. Le uve provengono da un insieme di vigne del cru Mosconi di circa 2,5 ettari. Terreno tufaceo, età media delle viti 40 anni; fermentazione in acciaio e maturazione in barriques per 18 mesi. Ha colore rosso intenso con riflessi granati; sentori complessi di frutta a bacca rossa e spezie; in bocca è secco, caldo, armonico, grasso con finale carezzevole su note speziate.
Le uve degli altri tre “Barolo” vengono dalla zona di Bussìa Soprana, un piccolo anfiteatro che da esposizione Sud-Est varia a Sud, Sud Ovest. I vini Barolo della Bussìa in generale si distinguono per una grande struttura, con profumi netti e franchi che col tempo tendono a mettere in risalto il goudron; buona la tannicità che si armonizza con le altre componenti realizzando vini di grande carattere e profondità. Nel tempo questi vini si nobilitano, divengono asciutti ed austeri, vigorosi e concettuosi, con eccezionale armonia, adatti a momenti di quiete e riflessione. Le componenti permangono a lungo nel retrogola di chi li degusta con dovuta conoscenza e riverenza.
Gastronomicamente questi Barolo sono vini forti adatti a piatti di carni arrosto e per formaggi duri dal gusto prepotente. Dominano incontrastati sulla mensa raffinata, riservando sensazioni eccezionali ed uniche. E sono certamente fra i grandi vini che l’Italia può vantare senza timore alcuno né dei francesi né di quelli del Nuovo Mondo.
I prodotti oltre che sul mercato italiano sono distribuiti in Svizzera, Cecoslovacchia, Austria, Norvegia, Svezia, Germania, Giappone e USA.
Una visita in queste zone è da suggerirsi in ogni stagione. I paesaggi incantano e la quiete invita a sostare in osterie cariche di storia e di vini….potenti e forti.
Rocco Lettieri