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Batterio killer resistente agli antibiotici

18/06/2011

Batterio killer resistente agli antibiotici
Batterio killer resistente agli antibiotici
Sappiamo che l’Escherichia Coli è un batterio che, normalmente, si trova nell’intestino dell’uomo e degli animali d'allevamento e la carne che viene poi commercializzata può essere infettata durante il processo di macellazione. Un’altra possibile fonte di contaminazione è il latte non pastorizzato e la contaminazione fecale dell’acqua e del cibo. Il problema aggiuntivo, che è quello che rende i batteri come l'E. Coli molto pericolosi, è l'antibiotico - resistenza: nuovi ceppi di batteri si formano da quelli esistenti e sono inattaccabili dagli antibiotici, rendendo così impossibile contrastare l’infezione.

Con le prime analisi, gli esperti avrebbero stabilito che il cosiddetto batterio killer è la versione mutata del ceppo 0104, il quale nella sua versione originaria non mostra una particolare resistenza nei confronti degli antibiotici, mentre invece il batterio mutato è risultato resistente a penicillina, cefalosporina, acido nalidixico, tetraciclina, amoxicillina e acido clavulanico.

L’ipotesi più accreditata, anche se permangono ancora molti dubbi sull’origine del microrganismo, è che il batterio potrebbe essere di origine animale.

Sia in medicina veterinaria, sia in medicina umana, oggi si pratica una somministrazione ingente di antibiotici, tale da causare nel tempo la resistenza dei batteri che porta alla sopravvivenza e al moltiplicarsi del microrganismo patogeno (il batterio), nonostante la somministrazione dell’antibiotico nelle quantità che generalmente eliminano microrganismi simili.

Tesi sostenuta anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che in un dossier rilancia l’allarme sull'utilizzo di antibiotici negli allevamenti a scopo non curativo ma “preventivo” o per la promozione della crescita degli animali, con conseguenti problemi di sicurezza alimentare: l’uso di antibiotici negli animali d'allevamento contribuisce in modo sostanziale alla comparsa di batteri resistenti e consente ai batteri portatori dei geni responsabili di tale antibiotico - resistenza di diffondersi dagli animali agli umani attraverso la catena alimentare.

Le strategie europee in materia di sanità sono volte a diversificare l’antibiotico umano da quello animale in modo che in futuro sia più difficile sviluppare una resistenza incrociata. Nel frattempo, si consiglia il rispetto stretto delle misure di sicurezza e di corretta igiene per la prevenzione di tutte le forme di contagio batterico derivate da alimenti e da trasmissioni oro - fecali.
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