Cerca

Premi INVIO per cercare o ESC per uscire

Bellezza, allegria e gusto: il cappon magro di Marco Visciola

11/04/2023

Bellezza, allegria e gusto: il cappon magro di Marco Visciola

Non è mia abitudine parlare di piatti perché resto convinto che ogni persona ha il proprio palato, ma di fronte a un autentico capolavoro di bellezza come il cappon magro di Marco Visciola non c’è nessuno che ne possa, in qualche modo, averne un’opinione critica.

 

La storia del cappon magro

Come per tutte le ricette della cucina regionale italiana si spazia tra leggenda e realtà; il cappon magro non è esente da questa regola. Infatti qualcuno fa risalire la ricetta al pesce cappone, meglio conosciuto come scorfano, ma la maggior parte dei ricettari non cita neppure questo pesce. Più probabili le versioni che indicano nella caponata siciliana l’origine poi modificata dai liguri, oppure nell’utilizzo di pane secco o gallette che richiamano il chapon francese.

Di certo è una ricetta che oggi si chiamerebbe di recupero, realizzata dai pescatori direttamente in barca o recuperando gli avanzi dei banchetti nobiliari fatti dalla servitù.

 

E altrettanto certo è il fatto che non si tratta di un piatto semplicissimo da realizzare. Men che meno nella versione che Marco Visciola ha creato dove unisce bellezza, allegria e gusto!

 

Bellezza perché in questo piatto, quando arriva a tavola, c’è armonia di colori, perfezione compositiva, grande originalità e il primo pensiero è proprio in una sola espressione: che bello! 
Allegria: i colori di questo piatto, le verdure avvolte a cono una per una fino a formare una piccola cupola, il piacere che si esprime mettono davvero allegria, fanno dimenticare per un attimo ogni altro sentimento.
Gusto strepitoso, una bontà ad ogni boccone, sapori che si mischiano tra le verdurine e il pesce che c’è alla base, sapori diversi ad ogni forchettata, un tripudio di sensazioni che lasciano stupefatta la bocca dei commensali.

Trovare in un singolo piatto tre elementi così importanti credo che sia il più piacevole dei risultati che ogni cuoco si pone!

Marco Visciola mentre prepara lo spaghetto Martini cocktail e cavialeMarco Visciola mentre prepara lo spaghetto Martini cocktail e caviale

Ma non è finita qui

A Il Marin c’è un altro piatto che fa la differenza ed è un piatto che vede sala e cucina presentarsi agli occhi dell’ospite come qualcosa di indissolubile. Anche questo è un altro risultato che fa di questo ristorante un luogo di delizia.

 

“Il piatto in questione - racconta Marco Visciola – è in carta da circa sei anni ed è il più venduto: lo spaghetto Martini cocktail e caviale”.

Non abbiamo dubbi sul fatto che sia il più richiesto; durante la nostra presenza lo hanno ordinato in tutti i tavoli. Perché?

Marco Visciola mentre prepara lo spaghetto Martini cocktail e cavialeMarco Visciola mentre prepara lo spaghetto Martini cocktail e caviale

Oltre al fatto che è buonissimo gioca molto la presenza scenica della ricetta.

 

Il cameriere prepara il guéridon con tutta l’attrezzatura per ultimare il piatto davanti al cliente. Dopo pochi minuti arriva lo chef che estrae lo spaghetto al dente da un shaker, li appoggia sul piatto e li completa con una crema eterea che ricorda il martini cocktail cospargendoli di caviale.

 

Una scena che stimola tutte le papille gustative e che testimonia come sala e cucina siano necessarie nel dialogo che predispone l’ospite di un ristorante.

 

Un’esperienza che consigliamo con il cuore quella del Marin al Porto Antico di Genova.

a cura di

Luigi Franchi

La passione per la ristorazione è avvenuta facendo il fotografo nei primi anni ’90. Lì conobbe ed ebbe la stima di Gino Veronelli, Franco Colombani e Antonio Santini. Quella stima lo ha accompagnato nel percorso per diventare giornalista e direttore di sala&cucina, magazine di accoglienza e ristorazione.
Condividi