Il segreto di una buona comunicazione sta nel dialogo. Bernard Fournier crede fermamente nel rapporto diretto col cliente e dedica molto del suo tempo alla sala di Candida dove instaura un dialogo aperto e costruttivo col cliente:
“Molti colleghi cuochi hanno paura di parlare col cliente, hanno poco tempo, si sentono a disagio. Peccato, perché credo sia importante che il cliente che siede al nostro tavolo possa sentirsi accolto e partecipe. I miei clienti sono contenti di dialogare con me, la mia presenza in sala è diventata parte dell’esperienza. Naturalmente, per essere all’altezza del dialogo, serve una formazione adeguata”.
La formazione dei giovani è, per chef Fournier, quasi una missione, convinto che l’istruzione debba essere a tutto tondo, un’esperienza completa, e spiega il suo metodo:
“Da almeno 5 anni ho adottato questo sistema: arriva uno stagista, lo faccio lavorare su tutti i fronti, alla fine dello stage faccio una valutazione e, se lo giudico meritevole, quando completa la scuola lo convoco per una proposta di assunzione. Il 60% degli stagisti che vengono nella mia cucina, sono in seguito assunti. Dopo 2 anni, al massimo 2 anni e mezzo, li lascio andare per la loro strada. Questo è importante per loro e per me. Loro, nella mia cucina, imparano tutto, perché siamo una piccola realtà e possono vedere e provare ogni tecnica di lavorazione, aprono la loro mente e acquisiscono quella preparazione necessaria ad affrontare realtà più complesse; io, posso godere di un costante ricambio di forze nuove e piene di entusiasmo. Ho una brigata giovanissima, l’età media è 22 anni. Inoltre, c’è la soddisfazione di aver formato giovani cuochi pronti per affrontare una carriera spesso eccellente: tornano a trovarmi, e mi ringraziano. È bello”.