Bioeuropa 2017, il convegno organizzato dall’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, in collaborazione con il Consorzio Marche Biologiche e svoltosi oggi a Isola del Piano (Pesaro Urbino) presso l’antico Monastero di Montebello, ha messo in evidenza le performance del biologico che, in Italia, è in controtendenza rispetto al comparto agroalimentare: se nel 2016 il settore food ha registrato una sostanziale stagnazione rispetto al 2015 (+0,4% di vendite nella GDO, contrastate da un -0,5% di vendite nei negozi a piccola superficie), il biologico ha invece messo a punto un +20% delle vendite nella GDO e un +15% di acquisti nei negozi specializzati (dati elaborati da Nomisma su dati Nielsen).
Il numero di famiglie che acquistano prodotti biologici almeno una volta all’anno è in forte aumento: si passa dal 55% del 2013 al 74% del 2016, con un incremento pari a 1,2 milioni di famiglie utilizzatrici di prodotti bio solo nell’ultimo anno.
Riguardo ai canali di vendita dei prodotti biologici, che generano un ricavo complessivo di più di 3 miliardi di euro sul mercato interno, la grande distribuzione organizzata registra la quota nettamente maggioritaria (1.191 milioni di euro, 39% del totale, con un balzo del 20,1% rispetto al 2015).
Il secondo canale di distribuzione in termini di ricavi è costituito dai negozi specializzati bio, seguono poi i food services e i negozi tradizionali. Va evidenziato anche come negli ultimi quattro anni sono aumentati anche i punti vendita e i siti internet destinati alla distribuzione di prodotti biologici: il numero dei siti per l’ecommerce bio è aumentato del 71,3%, i ristoranti del 68,5%, significativo anche l’aumento delle mense (+12%).