Ad un certo punto
Paola Sucato, una delle protagoniste della
Blogfest apertasi a Rimini venerdì chiede: "ci sono blogger in sala?" Pausa e poi ad un secondo richiamo qualcuno si rivela. Curioso che ad una
Blogfest possano non esserci dei blogger... Io credo, invece, che lo fossero quasi tutti, anche se è interessante che ci siano sempre più esterni al mondo blogger che approfittano di un evento che ne raccoglie molti per conoscere meglio questa realtà.
Credo, piuttosto, che il motivo della pausa, della ritrosia, fosse da ricercare in due caratteristiche che accomuna i blogger: la prima, mi permettano simpaticamente, è che essendo intenti a websocializzare non si accorgono subito di esser chiamati in causa dal vivo, la seconda, appunto è che il blogger che è tanto attivo e pronto sulla scena della piazza virtuale, forse è meno avvezzo alla piazza reale ed ha un po' più di pudore.
Non solo, al buon
Visintin che in suo pezzo di questa settimana ha definito le blogger "
Erinni taccute, armate di twitter sino ai dentini bianchi e feroci che espongono nelle pose sorridenti su Instagram" posso mandar rassicurazioni, intanto ci sono degli uomini e non pochi, poi, qui si chiacchiera seriamente, a viso aperto e senza cuochi in giro.
Insomma il fenomeno
Blogger ha forse raggiunto, almeno in molti suoi esponenti, la maturità per fare un salto di qualità. Un esempio lo si è avuto durante la tavola rotonda sulle diete, moderata dalla brava
Margot Schachter, blogger, firma di
Vanity Fair. I relatori hanno affrontato il tema non solo dal punto di vista dell'enorme attrattiva dell'argomento in rete, dove la parola è spesso tra le prime nei motori di ricerca, ma hanno approfondito diversi aspetti psicologici, sociologici, sociali, di colui che si mette a dieta, ogni tanto, molto spesso, 217 volte come ha raccontato aver fatto una sua paziente, il medico nutrizionista
Aronne Romano, da 16 anni guru della
dieta a zona.
Le conclusioni di tutti, oltre Romano,
Martina Liverani,
Amelia Beltramini,
Marilena Colussi,
Elisa D'Ospina, top model "curvy" che ha denunciato il sistema che rovina le più giovani, facendo un appello affinché si parta dalle scuole a fare educazione al gusto, agli alimenti, tutti convergono su di un punto: gestire le buone informazioni in rete, affinché chi si "fa da sè" corra meno rischi possibile.
Un altro esempio si è avuto con la presentazione di
Adotta uno Chef, l'intrigante iniziativa ideata da
Paola Sucato insieme all'associazione di cuochi
Chic (
www.charmingitalianchef.com) che prevede una sinergia a tempo durante la quale cuochi e blogger abbinati imparano a conoscersi, ad accrescere la reciproca cultura di settore, i primi comprendendo meglio i nuovi strumenti di comunicazione, i secondi imparando a stare in ascolto di grandi cuochi che possono condividere le proprie esperienze e trasmetterle attraverso una comunicazione più attuale ai moltissimi appassionati che in rete cercano e bramano informazioni di prima e buona mano.
In definitiva una salutare iniezione di fiducia sullo sviluppo di un nuovo modo di comunicare che, in particolare al settore della ristorazione può fare molto bene. Il web è democratico, si evolve secondo leggi proprie e, se ben compreso, può migliorare la nostra vita.
Aldo Palaoro