“Comunicare bene e comunicare a tutti”, sono queste le parole che fanno eco alla sesta edizione di Boroli Wine Forum, il G8 del vino tenutosi lo scorso venerdì 6 Marzo alla Locanda del Pilone di Alba. Dopo “Vino e architettura” e “Il Valore del marchio”, focus principali delle ultime due edizioni, si è deciso quest’anno di porre all’ attenzione di grandi produttori e critici del mondo vino il tema del “Valore della Comunicazione”. Quanto deve incidere sul budget complessivo di un’azienda vitivinicola l’attività di comunicazione? Quali sono i media più adeguati per presentarsi e promuoversi alla clientela? Si può comunicare in modo mirato anche adottando strumenti di comunicazione di massa?
Ecco alcune delle domande a cui si è cercato di rispondere nel corso del dibattito, promosso da Silvano e Achille Boroli Riuniti, e che ha visto l’importante partecipazione del fondatore e azionista di riferimento di Swan Group ed editore di Spirito diVino, Franz Botré. Lo stesso Botrè, intervenuto come moderatore nel corso dell’incontro, per rispondere a tali quesiti si è cimentato su un’attenta analisi del legame che esiste tra un prodotto e il suo territorio di origine, e in particolar modo ci ha tenuto a sottolineare l’importanza del saper comunicare in modo adeguato e incisivo ai consumatori tale relazione vino – territorio. Ha poi continuato focalizzandosi sul ‘come’ si dovrebbe agire, dando qualche suggerimento: “Comunicare bene, comunicare a tutti è il trend che deve interessare chi intende continuare a fare export. Una tendenza che in questi ultimi anni è cresciuta grazie ad una nuova generazione di eno-giornalisti capaci di fare “storytelling” soprattutto sul web, argomento molto caro a tutta la critica internazionale”.
Al pensiero espresso da Botrè si sono poi aggiunti quelli di altri grandi nomi del settore wine a livello internazionale: da Margareth Henriquez Presidente e CEO Krug a Roberto Voerzio delle cantine Voerzio, da Giovanni Geddes da Filicaja - Ceo di Ornellaia a Larry Turley proprietario di Turley Wine Cellars in California. Tutti i partecipanti al G8 del vino hanno dimostrato accordo sul fatto che una buona comunicazione può incrementare notevolmente le vendite, soprattutto quelle d’oltre confine, e questo spiega perché oggi vi siano grandi investimenti per condurre campagne promozionali in paesi diversi da quello di produzione.
Fermo restando che un elemento irrinunciabile per attuare una comunicazione vincente in questo campo è la valorizzazione dei caratteri di unicità e tipicità di un vino, quindi gli elementi territoriali e storici oltre che quelli qualitativi, sono comunque le strategie sempre più “personalizzate” messe in campo dai singoli produttori a dar loro modo di distinguersi dalla concorrenza, e conquistare nuovi consumatori.
Tra i presenti anche Pierre Godé, vice presidente LVMH International, e Jeanne-Robert Pitte, presidente Académie du vin de France.
Giulia Zampieri