Progetti futuri, hub e centri logistici
L’apertura di hub, sedi logistiche e organizzative dei rider, è prevista a inizio 2022. Il piano per l’Italia prevede, infatti, l’espansione del business del servizio di delivery nelle città, per esempio con l’ingresso in importanti centri come Palermo, entro novembre 2021 e l’aumento dell’offerta dei ristoranti, fino al 75% della copertura nazionale.
Conclude Daniele Contini: “Entro la fine dell’anno prossimo renderemo effettivi gli hub: saranno dei centri logistici dove i rider potranno trovare gli strumenti necessari e ricevere la formazione adeguata. È stato difficile reperire gli spazi e per il momento saranno ubicati a Milano e a Roma ma contiamo di espandere il progetto anche in altre sedi. Inoltre, abbiamo in programma l’assunzione di altri 200 rider e l’avvio di un servizio di customer care. Il mercato ha enormi potenzialità e i ristoranti investono maggiormente sulla delivery. L’uso della piattaforma facilita la digitalizzazione del processo, i clienti apprezzano e aumentano la frequenza di utilizzo. Per questo si prospettano altre potenziali occasioni di consumo: asporto, grocery, ristorazione aziendale. Il nostro futuro prevede investimenti, percorsi di consolidamento e sviluppo e una grande sfida: crescere in modo sostenibile anche dal punto di vista etico, sociale e ambientale”.
Obiettivo, emissioni zero
Just eat si prefigge di raggiungere emissioni zero per le proprie atività entro il 2030, per questo lavora sulla green mobility per i rider e combatte lo spreco di cibo promuovendo l’utilizzo di packaging sostenibile totalmente plastic free. Tre sono le grandi direttive: lotta allo spreco alimentare, per esempio con l’attuazione del Ristorante Solidale, un progetto orientato ad aiutare i bisognosi attraverso la distribuzione del cibo invenduto, riduzione dell’inquinamento atmosferico con mezzi elettrici per i rider, e impegno per creare un ambiente di lavoro inclusivo ed equo. L’azienda consolida così il percorso iniziato 10 anni fa in Italia e si prepara al futuro.
Marina Caccialanza