“Un primo passo molto importante a sostegno dei lavoratori, dipendenti e non, finalizzato al rilancio dei consumi, all’equità sociale e alla riduzione fiscale”. Franco Tumino, presidente di Anseb, l’associazione nazionale delle società emettitrici di buoni pasto, aderente a Fipe-Confcommercio, ha commentato così l’approvazione in Commissione Bilancio della Camera dell’emendamento alla legge di Stabilità 2015, con cui si eleva a 7 euro il tetto defiscalizzato e decontribuito del buono pasto elettronico. “I lavoratori e l’intera filiera del buono pasto – continua Franco Tumino – non potevano continuare a essere penalizzati da un valore di 5,29 euro rimasto fermo da oltre 15 anni. Ora non si giustificano più buoni pasto di valore inadeguato, né una mancata transizione all’elettronico, che garantisce una piena tracciabilità. Questo successo è comunque da consolidare, e per questo continueremo a vigilare sul seguito dell’iter parlamentare e a batterci per risolvere gli altri problemi del settore, a partire dal grande numero di lavoratori che non usufruiscono del buono pasto e dal gran numero di gare economicamente insostenibili. Intendiamo affrontare a breve con analisi e proposte anche questi temi”.
L’emendamento, presentato dall’on Marco Causi e sottoscritto da tutti i deputati Pd della Commissione Finanze della Camera, è stato fatto proprio dal Governo e riformulato dal Ministero dell'Economia, sotto la regia dell’on Pierpaolo Baretta, sottosegretario al Ministero dell'Economia. Secondo quanto stimato dall’on. Marco Causi, l’aumento di 1,71 euro al giorno equivarrebbe a circa 400 euro all’anno in più di reddito netto disponibile per la spesa alimentare di ogni lavoratore beneficiario e dimostrerebbe così quanto la misura si ricolleghi all’obiettivo prioritario del Governo di sostenere la domanda interna di consumi.
Mariangela Molinari