Per i ristoratori è cambiato il modo di svolgere la loro professione; le persone hanno una vasta possibilità di scelta che attuano in base alle proprie disponibilità economiche e all’importanza, più o meno grande, che assegnano al cibo nella loro esistenza.
Tralasciando categorie come gli all you can eat, andare a mangiare fuori, che si tratti di un ristorante, una trattoria o una pizzeria, significa sempre più ricercare benessere; questo è l’elemento che sta rendendo diverso, rispetto a prima della pandemia, fare la scelta di un locale.
Benessere significa godere di buon cibo di cui si vuol sapere tutto o quasi e non sono ammesse frottole o leggende. Oggi c’è cultura di prodotto, le persone hanno imparato quanto costano le materie prime, complice il fatto che per mesi hanno fatto la spesa per la casa e anche le aziende che prima servivano il food service hanno inserito i loro prodotti in GDO.
Benessere significa anche un ambiente bello, insonorizzato al giusto, con le luci che non invadono, una musica leggerissima, dove restare anche a lungo, facendo di quel luogo il posto dove trascorrere l’intera serata senza sostituirlo, a un certo punto, con il cinema, il teatro o la discoteca.
Bravissimi quei ristoratori che, in epoca di lockdown, hanno investito sul rinnovo dei propri locali. È stato impegnativo ma hanno fatto la scelta giusta e vincente.
Infine benessere significa farlo iniziare dalle persone che nella ristorazione lavorano: è venuto il tempo di stipendi adeguati, ritmi e ambienti non più da caserma, turni di riposo che abbiano un senso a cominciare da quello dei titolari. Non pensate di essere indispensabili su ogni cosa, imparate finalmente a delegare, riposatevi, pensate al vostro di tempo. Ne trarrà beneficio tutta l’organizzazione del lavoro. Credeteci!
Benhur Tondini
editoriale tratto dal NUMERO DI NOVEMBRE 2021