Il nuovo nemico pubblico negli Stati Uniti è diventata la patata, il magnifico tubero che si colloca al quarto posto delle produzioni agricole mondiali, dopo mais, riso e grano, con oltre 300 milioni di tonnellate prodotte.
Il governo federale sta pensando di limitarne il consumo, specialmente di quelle fritte, per contrastare il fenomeno dell’obesità infantile. Ma su questa proposta si sta dividendo anche il mondo dei nutrizionisti, oltre alle prese di posizione durissime degli stati del Maine e dell’Idaho, grandi produttori di patate.
Il National Potato Council sostiene che le patate accompagnano i bambini verso la scoperta e il consumo di altri ortaggi.
“Le patate rappresentano la maggior fonte di carboidrati nelle diete di centinaia di milioni di persone nei Paesi in via di sviluppo. Si tratta di una coltivazione fondamentale per l’economia delle popolazioni che vivono in Sudamerica, Africa, Asia orientale e Asia centrale… Non ci sono altre colture che producono tanta energia e proteine per ettaro coltivato come le patate… Il valore delle patate come importante fonte di vitamina C è spesso sottovalutato o addirittura ignorato… Le patate sono facilmente digeribili e trovano, quindi, vantaggioso utilizzo per l’alimentazione sia infantile sia geriatrica”. Questa frasi sono solo alcune delle indicazioni che il grande e bravo nutrizionista Carlo Cannella ha scritto in uno dei suoi ultimi lavori: il volume che la collana Coltura&Cultura di Bayer Cropscience ha dedicato alla patata.
Un volume di oltre mille pagine, con il contributo di 104 autori, di cui 24 stranieri, 50 chef, 24 giornalisti e scrittori, coordinati dal professor Luigi Frusciante e dal giornalista Giancarlo Roversi, che Bayer Cropscience ha voluto dedicare proprio a Carlo Cannella, recentemente scomparso.
Leggere quel volume aiuta a capire le grandi qualità del tubero, ad imparare le differenze e gli utilizzi, a fare chiarezza su un prodotto che è troppo spesso bistrattato e incompreso al punto che in Europa ben il 52% delle patate non arriva in tavola (primo tra gli alimenti di cui si abusa in termini di spreco).
Interessanti e preoccupanti gli esempi che riporta Adriano Ricci, direttore commerciale di Farm Frites Italia: “Ormai anche nel nostro “Bel Paese” la patatina fritta sta assumendo un ruolo sempre più importante nella dieta e in special modo in quella dei nostri figli. Per quel che riguarda la nostra esperienza possiamo affermare che notiamo un grande consumo dei nostri prodotti (Stick 3/8 e SteaK House) in particolare nel Centro Sud Italia. In Sicilia, per esempio, friggitorie e paninoteche ambulanti propongono mega panini farciti con tutto e di più e per finire con patatine fritte ! Patatine Fritte anche sulla pizza. Mi è capitato, in un ristorante di Napoli, di sentire un ragazzino che le chiedeva anche negli spaghetti al pomodoro! Il commento compiaciuto dei genitori fu che aveva tanta fame … Personalmente credo che, per i bambini, tutto ciò che è facile da mangiare, saporito e che sazia velocemente è gradito. Certo è molto comodo per alcuni genitori risolvere velocemente situazioni di “ emergenza nutrizionale” ma come per un sano e corretto programma educativo anche questa cosa è fatica …!”
Gli fa eco il suo collega Marco Bignotti, Regional Sales Manager dell’azienda: “La patatina fritta rimane seconde me (assieme alla pizza), un alimento conviviale, allegro, gioioso, che riesce a creare delle atmosfere positive, in ogni situazione dove viene proposta. Penso quindi che il problema non sia tanto per la patata tale e quale, ma sull'olio che le aziende produttrici utilizzano per il processo della prefrittura, e soprattutto l'olio usato dagli operatori della ristorazione per il processo finale di frittura. Nel mio girovagare per le varie cucine italiane (ormai da 19 anni), noto una grandissima disinformazione sulla gestione dell'olio, sul tipo di utilizzo e soprattutto sulla pulizia di friggitrici e gestione di olio esausto. Il discorso, poi ricade sempre sulla frequenza e quantità di consumo. Ormai sappiamo tutti che la dieta deve essere varia, e l'abuso di ogni alimento è sempre sconsigliato”.
Maggiore informazione sulla patata e una sua miglior definizione di identità devono essere i capisaldi attorno a cui far crescere l’attenzione del consumatore, solo in questo modo si può sconfiggere anche il problema dell’obesità infantile negli Stati Uniti e in Italia, dove il rischio sta bussando alla porta.
Luigi Franchi