Martedì 4 marzo alle 17 Carlo Petrini riceverà il Master Honoris Causa in Comparative Law, Economics and Finance dallo IUC, l’International University College di Torino.
Il fondatore di Slow Food, lungi dall’essere al suo primo titolo accademico – ricordiamo la Laurea Honoris Causa in Antropologia Culturale nel 2003, il Doctorate in Humane Letters nel 2006 e la Laurea Honoris Causa in Scienze e Tecnologie agrarie nel 2008 – in questa occasione inaugurerà l’anno accademico dello IUC tenendo una Lectio Magistralis di cui anticipa i temi: un nuovo concetto di distribuzione alimentare, la rivincita delle botteghe, l’economia locale, ben diversa dallo slogan del km zero.
“Si è dato un nome sbagliato a un’istanza giusta. A salvare il mondo sarà l’economia locale, declinata nelle sue competenze. A Timbuctù ha un raggio di 200 km, perché km 0 significa deserto. A Bra basta il Roero” afferma in un’intervista alla Stampa.
Anche Petrini si sta avvicinando inesorabilmente alla globalizzazione? Niente affatto. A cambiare è la comunicazione: il bottegaio che si siede sulla porta del negozietto con il cappello di paglia in testo è una caricatura anacronistica, diversa dal bottegaio odierno, che “deve” conoscere, sapere, studiare la filiera dalla produzione alla promozione.
E in mano a chi sarà quella Grande Bellezza di cui il nostro Paese non può dimenticare il valore? Petrini non ha dubbi, e la risposta sarà scandita a chiare lettere domani. Bastano tre parole: “Scateniamo i giovani!”
Dove:
Teatro Vittoria, in via Gramsci 4, Torino.
Quando:
Domani 4 marzo dalle ore 17.00
Alessandra Locatelli