Sarà perché il primo a crederci è uno dei nostri migliori cuochi, Andrea Berton di Trussardi alla Scala di Milano. Oppure perché l’informazione globale è sempre più accessibile. O ancora perché il loro packaging nei banchi della grande distribuzione è attrattivo e il prezzo accessibile.
Resta il fatto che le carni d’oltremanica sono sempre più apprezzate dagli italiani, che le consumano almeno un paio di volte al mese. Questo ha generato, secondo i dati diffusi da Eblex e HCC, gli enti che promuovono rispettivamente le carni inglesi e gallesi, un incremento delle esportazioni verso l’Italia che, nel 2010, è passato a 8.726 tonnellate di manzo contro le 6.926 del 2009, pari a un incremento del 26%.
Un segnale particolarmente significativo, che arriva in un momento di crisi generale dei consumi e di contrazione del mercato alimentare interno al Paese. Stando ai recenti dati diffusi da Ismea, i consumi alimentari, nel 2010, segnano un calo dello 0,6% e, per la carne bovina, addirittura del 4,6% rispetto al 2009.
Questa performance delle carni del Regno Unito stimola un approfondimento che, secondo alcune interviste fatte agli operatori professionali e ai consumatori, ne fa emergere le caratteristiche organolettiche come principale elemento distintivo. L’altro elemento è quello di una riconquistata fiducia verso le carni europee che coinvolge il 52% degli italiani.
Ma le ottime performance delle carni inglesi e gallesi riguardano, oltre all’Italia, una buona fetta dell’Europa e del mondo. La carne bovina ha avuto un impennata del 27% di quota export: complessivamente sono state esportate 106.165 tonnellate in tutto il mondo, contro le 83.412 esportate l’anno precedente. Tra le regioni europee i risultati più eclatanti si registra in Francia, Irlanda e Paesi bassi, con i rispettivi volumi pari a 10.000, 26.719 e 38.913 tonnellate all’anno.
L’ultima curiosità, stando ai dati diffusi dagli enti promotori, riguarda il maiale: nel 2010 sono state esportate, dall’Oltremanica verso l’Italia, 3700 tonnellate di maiale surgelato. Sarà l’appeal esercitato dai maiali che scorrazzano liberi nei boschi di Massimo Spigaroli, il cuoco-contadino a cui il principe Carlo ha affidato le cure, nell’aria salubre del Po della bassa parmense, dei maiali della sua fattoria?
Luigi Franchi
Per saperne di più:
http://www.eblex.it/