Ogniqualvolta mi rechi ad una presentazione curata dagli uffici commerciali del
Consolato britannico di Milano, mi incupisco e mi domando perché mai noi italiani non siamo capaci di metter in campo la stessa organizzazione, la stessa passione, la stessa efficacia nel promuovere l'immenso patrimonio eno-gastronomico del nostro Paese.
Intanto la cornice messa a disposizione delle aziende del Regno Unito, non solo gli spazi del Consolato già di per sé belli e comodi, ma, più spesso, uno dei luoghi storici di Milano, Palazzo Cusani, in via Brera, centro città e per di più con un tocco di arte che non guasta.
Questa volta l'occasione era la presentazione dei risultati di un'
indagine, curata dall'istituto Doxa, sul consumo di carne bovina in Italia.
Promossa da
Eblex, divisione di AHDB (Agriculture and Horticolture Development Board) ente non governativo per lo sviluppo ed il sostegno dell'industria agroalimentare, ha il ruolo specifico di supporto all'industria inglese delle carni bovine e ovine in tutta la filiera, dall'allevamento all'esportazione, l'indagine ha rilevato un crescente interesse per le carni bovine in Italia, soprattutto verso quelle di qualità, in particolare nella ristorazione.
A tal proposito testimonial d'eccezione il cuoco
Andrea Berton (oggi al nuovo Pisacco di via Solferino a Milano) che, da diversi anni, cucina carne inglese grazie all'incontro con
Jeff Martin, oggi a capo di Eblex, il quale, prima di fargli assaggiare un taglio di carne proveniente dalla campagne inglesi, in quelle campagne lo ha invitato a farsi un'idea approfondita di come, nonostante i problemi degli scorsi anni, e forse anche in risposta a tale incidente, la qualità di tutta la filiera sia ai livelli più alti.
I dati emersi dalla rilevazione di Doxa descrivono il cambiamento di atteggiamento degli italiani, riscontrato negli ultimi anni (dal 2005 al 2012), rispetto al consumo di carne rossa, con particolare attenzione alla provenienza inglese. I timori sulla sicurezza sono quasi annullati, anche grazie alla credibilità di cui godono, invece, le certificazioni delle autorità sanitarie della Comunità Europea.
In definitiva un esempio di approccio che dovremmo copiare: un'istituzione che coordina e promuove, un'indagine accurata sullo stato dell'arte di un mercato, una presentazione semplice ed efficace.
Aldo Palaoro