Cerca

Premi INVIO per cercare o ESC per uscire

Casa Lerario

06/05/2025

Casa Lerario

Una grande ed accogliente casa, un progetto di famiglia, una tavola che si riempie di prodotti di eccellenza. Casa Lerario potrebbe essere descritta, in estrema sintesi, così. Nata nel 1984 come casa di campagna della famiglia Lerario, in poco tempo ha cominciato ad essere dapprima location di feste ed eventi e poi, nel 1997, è diventata un agriturismo in piena regola.

Merito della tenacia e della passione di Pietro Lerario, ma anche del talento in cucina di sua mamma Tatiana Bruno. “Venendo da Napoli avevamo voglia di terra, di agricoltura, ma non la conoscevamo affatto. Grazie ai contadini incontrati qui abbiamo imparato e compreso tante cose, così ho cominciato ad acquistare gli appezzamenti circostanti e ad ampliare le nostre produzioni, gran parte di ciò che portiamo in tavola proviene dalla nostra azienda”.

Oggi Casa Lerario può contare su 23 ettari tra vigne, uliveti, frutteti ed un’area dedicata all’allevamento di ovini, bovini e suini neri casertani. A chiudere il cerchio ci sono tre piccoli appartamenti, per consentire un rilassante soggiorno nella natura.  

Ai piedi del Monte Taburno, Melizzano è un piccolo borgo in provincia di Benevento. Qui l’agricoltura traina l’economia, ricca di biodiversità e di eccellenze. “Per me parte tutto dalla conoscenza della materia prima, dalla voglia di approfondire e scegliere con consapevolezza quali ingredienti e prodotti portare in tavola”, sottolinea Pietro Lerario. “Siamo cresciuti con questa grande casa, piano piano, devo ammettere che mia mamma non aveva frequentato molto la cucina fino a quando abbiamo dato vita a Casa Lerario, eppure oggi la sua bravura è una grande risorsa per tutti noi”.

Giardino di Casa LerarioGiardino di Casa Lerario
La sala internaLa sala interna

La cucina di Casa Lerario

Se è la tradizione ad essere ispiratrice, è la qualità la vera bussola della cucina di questo agriturismo. Semplice, mai banale, di carattere ed accogliente. Grazie a menù stringati, che cambiano continuamente in base alla freschezza e alla stagionalità dei prodotti, non c’è l’imbarazzo della scelta, seppure l’effetto madeleine sia assicurato. Molte delle pietanze sono viaggi nel tempo, nella cucina casereccia realizzata con ingredienti a km zero. Ricette di famiglia, ovvero di quella famiglia allargata nata con le persone del luogo che hanno aiutato Tatiana e Pietro in questa avventura.

Imperdibili i fritti, che spesso fanno da apripista: calzoncini ripieni di ricotta aromatizzata con buccia di limone e montanarine al pomodoro e basilico. In piena tradizione italiana, declinata con le razze locali come il suino nero casertano, il misto di salumi e di formaggi è immancabile. Proprio come il pesce dell’entroterra per eccellenza, ovvero il baccalà, in questo periodo servito mantecato sul pane fresco abbrustolito.

Crostini con il baccalà mantecatoCrostini con il baccalà mantecato
Calzoncini frittiCalzoncini fritti
Ravioli, porcini e tartufoRavioli, porcini e tartufo
GraffettaGraffetta

Ogni tanto spuntano ricordi di viaggio (o di pranzi a quattro mani realizzati con diversi chef), è questo il caso della caponata siciliana in agrodolce, mentre l’aria della primavera è tutta nella pizza rustica che chiude la danza degli antipasti.

I ravioli realizzati in casa accolgono funghi e tartufi, mentre il risotto servito in tazza è un trionfo di freschezza grazie al limone ed al pistacchio. La grande brace, posizionata in giardino poco distante dalla sala da pranzo, è sempre occasione di spettacolo e di condivisione. Tra i tanti tagli e le tipologie di carne, particolari attenzioni vengono riservate alle bistecche di suino nero casertano, cotte dopo una leggera affumicatura e servite rigorosamente con le classiche patate al forno.

Anche i dolci nascono nella cucina di Casa Lerario e non sfuggono alla logica della tradizione familiare. La torta al cioccolato fondente di nonna Tatiana e le classiche graffette riportano a giorni di festa e a momenti gioiosi.

a cura di

Antonella Petitti

Giornalista, autrice e sommelier. Collabora con diverse testate, tra radio, web e carta stampata. Ama declinare la sua passione per il cibo e i viaggi senza dimenticare la sostenibilità. Sempre più “foodtrotter” è convinta che non v’è cibo senza territorio e viceversa.

Condividi