Si chiamano Monterobbio, Bellaria, Cavriano, Chiaravalle, Colombè, Gaggioli, Albana, Torchiera, Rizzardi. Alcune hanno il nome di santi, San Gregorio, San Giacomo, San Marchetto, San Romano, Sant’Ambrogio, e di luoghi religiosi, Chiesa Rossa e Monastero. E poi ci sono Molino Torrette, Campazzo, Battivacco, Sella Nuova, Corte Lucini, Linterno, Bosmetto, Molino di Sopra, Monluè, Sora, Cuccagna e Anna, l’unica con il nome di una donna.
Sono 28 e sono le
cascine di Milano. Proprio così, Milano. Per valorizzarle e farle rivivere è nato nel 2009 il
Comitato Cascine Milano 2015 che, con il
Distretto Agricolo Milanese e l’appoggio del Comune tutto, organizza un evento bellissimo,
“Cascine Aperte Agricity”:
da venerdì 21 a domenica 23 settembre le porte, anzi, i portoni di questi luoghi si apriranno a grandi e piccini, offrendo la possibilità di conoscere la cultura rurale milanese che non è affatto scomparsa, ma che vuole e deve rimanere un patrimonio da tramandare.
Molte cascine sono sedi di aziende agricole e di associazioni culturali e sociali, altre sono abbandonate: accoglieranno il pubblico di tutte le età con visite guidate, giochi, incontri laboratori, merende, concerti e vendita di prodotti a filiera corta.
Per saperne di più e scaricare il programma:
www.cascinemilano2015.org