L’areale e le tecniche di coltivazione del cavolfiore della Piana del Sele
Coltivato in pieno campo, il cavolfiore della Piana del Sele segue pratiche agricole tradizionali e sostenibili come la rotazione colturale. Il clima mite di quest’area offre condizioni ideali per la sua crescita, conferendo al prodotto le sue caratteristiche specifiche.
La zona di produzione ricade nella provincia di Salerno e comprende i comuni di: Albanella, Altavilla Silentina, Battipaglia, Bellizzi, Capaccio, Eboli, Giungano, Montecorvino Pugliano, Montecorvino Rovella, Pontecagnano Faiano. Si stimano che siano interessati da questa coltura circa 1200 ettari, che si traducono in 26 milioni di corimbi.
Il legame tra il cavolfiore della Piana del Sele e la sua area geografica di produzione si basa sulla qualità del prodotto e su una forte reputazione maturata nel tempo.
Il clima interagisce positivamente sulle caratteristiche qualitative di questo prodotto, perché consente alle piante di valorizzare il potenziale genetico, riducendo ai minimi termini il rischio di stress idrici e termici. Merito di un luogo che gode dell’azione termoregolatrice del Mar Tirreno che incontra la catena montuosa degli Alburni. È lei a proteggere il territorio dai venti freddi provenienti dai Balcani e a raccogliere le piogge provenienti da Ovest negli invasi sotterranei naturali. Suoli molto ricchi di macro e microelementi, in particolare potassio, calcio, magnesio e ferro, che sono coinvolti nella crescita di un ortaggio dall’alto valore nutraceutico. In testa la vitamina C e poi la K, seguite da minerali e proprietà antiossidanti che ne fanno un vero e proprio superfood.
Il cavolfiore della Piana del Sele ha un’infiorescenza compatta ed una consistenza soda e croccante. Il suo è un sapore delicato, che si contraddistingue con una dolcezza naturale che lo rende molto versatile in cucina, ottimo anche se consumato crudo.