Che il mondo ti somigli.
Bisogna arrivare fino alle ultime pagine per capire cosa ha spinto gli autori, Allegra Groppelli e Beba Slijepcevic, a scegliere questo bellissimo titolo.
Poco male: la lettura di questo romanzo recentemente pubblicato da Mondadori, voluto da Conserve Italia, scorre via senza battute d’arresto tra colpi di scena, iniziative apparentemente folli ed efficaci finestre sulle disuguaglianze sociali che governavano l’Italia embrionale di metà ‘800.
La trama
Sebbene la saga coinvolga più personaggi il protagonista è uno. Francesco Cirio, giovane piemontese di umili origini cresciuto con un indomabile bisogno di riscatto.
Le sue iniziative, si capirà, non sono però solo dettate dall’orgoglio.
Francesco vuole esplorare strade ardite, portare speranza tra i più deboli e, pian piano, rivoluzionare il modo di commercializzare la frutta e la verdura.
Tutto comincia al mercato di Fontanile, a Nizza Monferrato, e prosegue in quello di Porta Palazzo, a Torino, luoghi in cui il protagonista riesce a destreggiarsi con ingegno facendo leva sulle sue notevoli attitudini alla vendita. Crescendo Francesco si affaccia al mondo e s’imbatte in una scoperta che cambierà il suo destino e quello di molte altre persone… compreso il nostro. Tra mille ostacoli fonderà l’azienda Cirio che condurrà con l’aiuto dei fratelli, esercitando una visione imprenditoriale mutevole, del tutto innovativa per l’epoca.
Sullo sfondo un’Italia non ancora unita, povera e frammentata, le occupazioni d’arrangio, il duro destino delle famiglie contadine e una storia d’amore complicatissima ma avvincente, che accompagna tutta la trama.
Che il mondo ti somigli è un libro da leggere per riprendere confidenza con la speranza e la forza delle idee. E con l’Italia a cui queste risorse non mancano.