In
Cir food il 90% dell’organico è al femminile, i servizi che l’azienda eroga riguardano, tra le attività principali, la ristorazione collettiva e i servizi alla persona. Settori in cui serve sensibilità, cultura, attenzione ai bisogni. Ben venga dunque
l’elezione di Chiara Nasi alla presidenza di questa grande impresa cooperativa di 11.000 dipendenti che chiude
un bilancio 2012 con un giro d’affari di 481,3 milioni di euro e 76 milioni di pasti serviti ogni anno.
Il cambio di guardia, pianificato due anni orsono, è avvenuto in occasione della recente assemblea di bilancio dove il presidente uscente
Ivan Lusetti, che in trent’anni di gestione ha dato sempre massima importanza e forte impulso all’innovazione e alla valorizzazione delle risorse umane, ha salutato l’elezione con queste parole: “Sono orgoglioso di lasciare questa cooperativa dopo 33 anni e dopo aver presentato 32 bilanci tutti positivi; la lascio in salde mani ad una persona che da 18 anni lavora in CIR food, pur essendo giovane; avvocato, dirigente consolidato, con una forte personalità ed una grande dirittura morale. Sono convinto che Chiara Nasi in futuro saprà fare ancora meglio, perché sa di poter contare su un corpo aziendale così importante, così forte, coeso, determinato, così attaccato all’azienda.“
E
Chiara Nasi ha presentato così la sua
visione del futuro di Cir food: “Sono profondamente consapevole degli oneri e onori che mi spettano da oggi, per di più in un momento così difficile per il nostro paese e per la nostra economia: ho la fortuna di aver avuto un maestro insuperabile in Ivan Lusetti e continuerò a scrivere la storia della nostra impresa, sapendo di contare su un gruppo preparato e competente in grado di costruire la CIR food del futuro”. Continua Nasi “Conosco i pregi e le debolezze dell’impresa e penso di avere chiaro quali siano le nostre priorità: innovazione, metodo e crescita. Dobbiamo continuare a crescere in modo virtuoso, perseguendo gli obiettivi economici, le modalità e i luoghi tracciati nel nostro piano strategico, per arrivare nel 2015 ai 600 milioni di euro.”
Un bell’esempio di Italia reale!
Luigi Franchi