Non ci pensiamo mai, o comunque troppo poco, a che valenza abbia l’organizzazione di un concorso per il bene degli istituti alberghieri e a che tipo di sforzo, impegno, rappresenti per chi si prende l’onere di farlo.
Ci siamo mai chiesti se questa non sia un’opportunità che la scuola vuole dare ai ragazzi nel margine di manovra che gli è concesso?
Coinvolgere molti altri istituti italiani e non solo, mettere gli studenti a confronto, offrire loro la possibilità di rinfrancarsi dopo la chiusura e lo spaesamento vissuti in fase di lockdown, vi sembra cosa da poco?
E dall’altro lato creare un progetto che risulti convincente per le istituzioni e le aziende che si intendono andare a coinvolgere, perché oggi con tutte le richieste che ci sono c’è sempre più scrematura nelle proposte. Anche questo vi sembra facile?
Certamente non è da tutti, men che meno per chi non ha sviluppato negli anni rapporti di reciproca collaborazione sul territorio, per via di quel principio che dando - dando la propria disponibilità - si ha.
A proposito di tutto questo ci ha favorevolmente colpito il Concorso internazionale di Enogastronomia e Turismo ‘L’Oro bianco di Cervia” (un omaggio al sale dolce del luogo), a cui l’alberghiero Tonino Guerra di Cervia quest’anno ha dato vita, superandosi rispetto agli anni precedenti.
Quando il meteo avverso mette in luce il meglio di cui una scuola è capace
In questa ottava edizione infatti il focus del progetto stava in una sorta di villaggio, il Villaggio del sale, da allestire, grazie alla bella disponibilità del Comune, nella piazza principale, dove le 19 scuole avrebbero presentato, con il proprio comparto di accoglienza, un percorso multimediale per valorizzare il territorio cervese (oltre ad esporre prodotti del proprio territorio di provenienza), ulteriormente supportato dalla presenza di stand ad opera della Salina di Cervia. Contestualmente, sotto la torre dell’orologio, sarebbe stato predisposto un grande palco per il concorso di bartending, con un impianto stereo per la musica (contest del comparto sala vendita). Tutti i partecipanti ma anche un pubblico esterno avrebbero potuto vivere la loro esperienza conoscitiva nel villaggio e pure approfittare di visitare il centro storico del piccolo borgo marinaro, grazie alla guida di Mauro Marino, docente di cucina e profondo conoscitore del territorio.
I cuochi in erba si sarebbero invece sfidati presso la sede della scuola, che dispone di ampie ed invidiabili cucine. Tema “Un piatto con l’oro bianco”.
Ma sì sa che il meteo segue il suo percorso e in quest’occasione non è stato bonario.
Fino all’ultimo si è sperato in un miglioramento del tempo. Erano le 7 del mattino quando non un’agenzia di allestitori ma lo staff della scuola preposto alla logistica si è portato sul posto, attendendo fino alle 10, quando la dirigente, Scilla Reali, ha optato per portare tutto dentro la scuola. Va ricordato che erano presenti 19 delegazioni di scuole dall’Italia e dall’estero, e la responsabilità era moltiplicata per tutti gli ospiti, appunto.
Con rapidità tutto è stato riassorbito e distribuito all’interno dell’edificio scolastico, fortunatamente abbastanza capiente da consentire lo svolgimento dei due contest previsti (bartending e accoglienza, quello di cucina il giorno precedente) e il contenimento di tutti gli ospiti.
Questo mentre una squadra di docenti di sala e studenti della scuola provvedeva all’allestimento per la cena di gala con 200 ospiti e un’altra di cucina si accingeva a preparare i piatti per la sera.
“Uno sforzo notevole – ha commentato la dirigente a fine evento - che ha coinvolto tutto il personale scolastico, tra docenti e personale ATA. Sono orgogliosa di tutti loro”.
I vincitori dei contest
I tre contest, che sono il focus della manifestazione, hanno segnato la vittoria di:
- Sara Galletta dell’Istituto Antonio Turi di Matera per la categoria “Cucina e pasticceria”
- Chiara del Giudice dell’Istituto Lombardo Radice di Campobasso per la categoria “Bartending”
- Gloria Zanatta dell’Istituto Alberini di Lancenigo (TV) per la categoria “Accoglienza”
Il contest di bartending: spunti per evolvere le modalità concorsuali
Dei tre contest, tutti ben gestiti, segnaliamo in particolare quello di bartending per gli elementi di novità e gli spunti che ci offre in materia di concorsi. Senza considerare che in questa fase le formule di cocktail bar con piccola cucina sono sempre più in crescita e rappresentano nuovi piccoli format di ristorazione, a cui va il nostro sguardo. Ad organizzare la gara di bartending i due docenti di sala Francesco Cutolo e Gennarino Abate.
“Due sono le prove – spiega Francesco Cutolo - che abbiamo chiesto agli studenti in gara: la prima consisteva nel realizzare un cocktail che contenesse un ingrediente del proprio territorio. A loro disposizione i ragazzi avevano, inoltre, prodotti Fabbri e Nonino come base. Su questo dovevano arrivare preparati in termini conoscitivi, ossia dimostrare di sapere tutto della composizione di quel cocktail. Ho studiato ciascuna loro ricetta nei giorni precedenti la gara e ho preparato domande curiose, che non fosse così semplice trovare tramite il cellulare ma che richiedevano una ricerca più approfondita. Un modo per capire come avevano studiato. Conoscere bene ciò che si utilizza, essere in grado di spiegarlo al tuo cliente è un aspetto fondamentale per chi farà questo mestiere”.
“La seconda prova – prosegue il collega Gennarino Abate – richiedeva di preparare un cocktail improvvisato, con la sola condizione di utilizzare uno sciroppo di Fabbri 1905, sorteggiato alla cieca (mistery Box). In questo senso abbiamo studiato con l’azienda, che ha colto bene i nostri intenti, di fare una masterclass, appunto, per fornirgli spunti, consigli valevoli anche per il prosieguo, perché non si sentissero disorientati. Tra l’altro, in questo frangente, Fabbri stava per lanciare la nuova linea di prodotti, per cui ci sarebbe stata anche una sorta di anteprima”.
E in effetti si è trattato di un paio d’ore molto costruttive che ha inchiodato alla sedia tutti i partecipanti al concorso e li ha stimolati ad interagire e fare domande.
A condurre la Masterclass Michael Limoni, Brand Ambassador di Fabbri 1905, che in comune con questi ragazzi ha il percorso di studi. Come loro ha frequentato l’alberghiero, aspetto non trascurabile, poi ha iniziato a investire su corsi di formazione e a divorare libri di settore, alla ricerca di risposte. Sono seguite diverse esperienze fino a quella competizione che lo ha visto sul podio e gli ha aperto le porte. Oggi è nella squadra di Fabbri 1905. Il poter incamerare informazioni e cultura lui per primo, grazie a quest’azienda dei cui prodotti già in passato si era appassionato, lo ritiene un bel vantaggio.
La freschezza del suo approccio e quei messaggi giusti forano nei ragazzi, che si lasciano letteralmente rapire da quello quel contributo aggiuntivo, rispetto a ciò che apprendono a scuola.
“ Il mio calarmi negli alberghieri alberghieri ha un sapore particolare. Mi sento veramente nei panni di questi studenti, mi rivedo io alle prese con i miei perché. Li sprono a dirmi cosa pensano, li invito a raccontarmi dei loro esperimenti, fornisco loro suggerimenti e anche qualche chicca. Non voglio che si annoino, piuttosto cerco di stimolarli. In questo caso, essendo in procinto di fare una gara - peraltro ben strutturata da due prof che definirei contemporanei - parto dal presupposto che in loro ci sia già la propensione ad approfondire e ad essere competitivi”.
Due menzioni di sala&cucina ai migliori comunicatori del contest di bartending
Abbiamo seguito con attenzione lo svolgimento del concorso e, per quella dichiarata vocazione che ci vede in prima linea per la sala - ancora non parimenti considerata rispetto alla cucina -, abbiamo portato il nostro contributo nella giuria del contest di bartending, ritenendo di attribuire non una ma ben due menzioni speciali il modo di comunicare questo mestiere a:
- Riccardo Giulioni dell’Istituto A. Panzini di Senigallia
- Gloria Lo Bianco dell’Istituto G.Giolitti di Torino
Un ragazzo e una ragazza, due modalità quasi contrapposte di esprimersi ma entrambe efficaci: l’uno rassicurante, tipico di chi ha risorse da cui attingere e ti avvolge con il suo racconto, l’altro esplosivo, pieno di vitalità ed entusiasmo.
Stare con i giovani, frequentarli. Ne vale sempre la pena!
Simona Vitali