Da qualche giorno e fino al 29 febbraio è in corso, alla Triennale di Milano, una singolare iniziativa organizzata da Zero edizioni per conto di Vodafone. L'evento di chiama Open e si declinerà a blocchi di 15 giorni anche su 6 temi + 1: cibo, design, sport, musica, arte, famiglia ed uno lasciato alla libera partecipazione degli utenti che entreranno in contatto con Open in queste settimane, potendo proporre qualcosa di personale.
L'intento di Vodafone è dichiaratamente incerto, già nel 2008 è stato aperto un laboratorio virtuale dove far confluire idee, spunti e riflessioni sulla comunicazione, ora si vuole trasferire l'esperienza in un luogo fisico, aprendosi a tutti, perché ogni evento proposto è a libero accesso.
Il filo conduttore del primo blocco è il cibo, ponendo particolare attenzione a come si usano gli strumenti di comunicazione per parlarne.
In questi giorni si passano il testimone produttori artigiani, professionisti della ristorazione, ma, soprattutto, costoro saranno presi per mano da chi si occupa di comunicazione relativamente al cibo e lo fa in modo sempre più innovativo.
Gianluca Biscalchin è il curatore di questa sezione, lui stesso è un precursore nel modo di approcciare e diffondere la cultura del cibo, usa con dimestichezza diversi strumenti che, se combinati, aiutano a raggiungere risultati certamente efficaci: è autore radiofonico, blogger e disegnatore, irriverente e ironico. A lui il compito di coordinare un gruppo eterogeneo di comunicatori che stanno rivoluzionando il modo di raccogliere, elaborare e trasmettere informazione intorno al cibo. Si passa dal “gastroperformer” Carlo Spinelli che questa volta molesta in diretta lo chef Fabio Pisani di Aimo e Nadia, a Sara Porro di Dissapore che racconta la blogdiretta di Masterchef, a Gian Arturo Rota che unisce storia e futuro parlando dell'eredità lasciata da Veronelli, per concludere con la “cena della rete” con Fabio Pisani, Alessandro Negrini, i fratelli Costardi, Cesare Battisti, Lorenzo Cogo e dulcis in fundo il grande pasticcere Gianluca Fusto.
Un plauso a Zero che oltre a raccontare le città in modo sempre originale e puntuale con le sue guide, sa guardare oltre, fornendo nuove chiavi di lettura per mondi che devono evolversi in fretta per non fermarsi.
Programma:
http://www.triennale.org/it/mostre/future/847-open-tecnologia-innovazione-ed-esplorazione-del-territorio
Aldo Palaoro