Novità in arrivo in quel di Parma: mandano due mesi oggi al via della
17° edizione di CIBUS e il salone internazionale dedicato alle filiere agroalimentari si rifà il look.
Parola d’ordine: evoluzione, apertura e, sempre e ancor meglio, export. Primo, perché
Expo 2015 non è più un concetto straletto ma sta assumendo contorni sempre più reali e vicini; secondo perché non si può più far passare in secondo piano che Italia è sinonimo di coesistenza tra grandi imprese e nicchie.
Rispetto l’export, Cibus negli ultimi anni è sempre più presente e concreto: pensiamo al progetto
“Cibus Market Check” che ha portato decine di aziende italiane ad incontrare le realtà distributive collocate in tutto il mondo e che in questi giorni farà tappa a Tokio per dialogare con le catene distributive Aeon, Isetan - Mitsukoshi, Family Mart, Kinokuniya.
Se per Federalimentare l’export è cresciuto nel 2013 sia nei paesi storici di riferimento come Europa +4,9% e Stati Uniti +5,4%, sia nei nuovi mercati come Russia +21,3%, Cina +9,7%, Hong Kong + 13,7%, Sud Africa +20,5%, Emirati Arabi Uniti + 27,7%, Arabia Saudita +16,9%, i
Paesi su cui Cibus 2014 punterà saranno Germania, Francia, Regno Unito, Svizzera e Beneluxin Europa, e poi USA, Canada, Brasile, Giappone e Russia. Un’attenzione particolare sarà riservata ai Paesi del mercato del Sud Est Asiatico “ASEAN”, grazie anche al grande successo dell’iniziativa congiunta Cibus/Anuga-Fiera di Colonia, così efficace che si progetta di intervenire anche a Pechino con lo stesso format.
Ma, dicevamo, grandi insieme ai piccoli: e allora ecco la nuova area
“Italian Region B2B” dove le PMI delle regioni, che producono i sapori tipici italiani, potranno valorizzare le loro produzioni agli occhi degli importatori esteri.
Più spazio anche a settori di mercato fino ad ora trascurati, come quelli connessi ai programmi delle
certificazioni agroalimentari biologiche e religiose, promosse dal Ministero dello Sviluppo Economico, in collaborazione con Federalimentare e Federbio, con il contributo della Comunità Ebraica Italiana e del Centro Islamico Culturale d’Italia, e che si avvale delle competenze tecniche di Fiere di Parma: per i
prodotti Kosher e Halal presenti in fiera saranno realizzati cataloghi dedicati ad ognuna delle certificazioni.
Da un punto di vista logistico,
4 saranno le macroaree: Freschi (Salumi, Carne, Formaggi, Gastronomia, Surgelati ecc.), Grocery (Pasta, Conserve, Oli e condimenti, Confectionery ecc.), Specialità Regionali e Internazionali, Bevande.
Tanti gli eventi e il programma qui:
http://www.cibus.it/iniziative/.
Vi anticipiamo il
convegno della Nielsen e dell’Università di Parma su come utilizzare la leva della promozione nella distribuzione (con Giampiero Lugli, professore di marketing distributivo); all’area “Food Service”, un’educational per individuare focus e tendenze della
ristorazione Fuori Casa;
“Cibus Bollicine” che propone una vasta gamma di spumanti e vini mossi da abbinare al
food made in Italy; il concorso
Alma Caseus dedicato alle aziende e a professionisti del settore caseario organizzato da Alma, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana; il concorso
EcoTrophelia organizzato da Federalimentare per gli studenti universitari interessati alla eco-innovazione nei prodotti agro-alimentari; i microbirrifici di MicroMalto; la quinta edizione di
Pianeta Nutrizione & Integrazione forum interdisciplinare sulla sana nutrizione con seminari di medici e società scientifiche ed una sezione espositiva di prodotti alimentari salutistici.
Per il programma dei convegni consultate la pagina
http://www.cibus.it/convegni/.
Alessandra Locatelli