“Se le imprese alimentari italiane sono cresciute in questi ultimi trent’anni – esordisce
Gian Domenico Auricchio – lo devono in parte al
Cibus, un’idea geniale che ha creato una piattaforma da cui decollare per conquistare il mondo”. Presentando a
Milano la nuova edizione della fiera che si svolge a
Parma ogni due anni, il presidente
Auricchio ne ha sottolineato l’importanza per l’industria alimentare italiana, che rappresenta il valore di un Paese intero. Per simboleggiare questo valore i visitatori si troveranno davanti a un ingresso rinnovato: il padiglione
Cibus è Italia che tanto successo ha riscosso a
Expo 2015 sarà, infatti, la porta d’accesso alla manifestazione. Proprio il “dopo Expo” è il cardine, lo afferma il presidente di
Federalimentare Luigi Scordamaglia: “Perché si sono create enormi aspettative e oggi, tutto il mondo, ci chiede collaborazione e vuole i nostri prodotti, tanto che è difficile soddisfare le attese. Occorre uno sforzo enorme per arrivare sugli scaffali di tutti coloro che ce lo chiedono e le parole chiave per farlo sono: qualità, contenuti di servizio e logistica. Per farlo c’è un solo mezzo ed è organizzarsi per crescere. Comunicare è fondamentale, e per questo è strategico il ruolo di una fiera come
Cibus che presenta il made in Italy e la qualità italiana, ben altra cosa delle fiere internazionali basate sulle commodity”. Con 3mila aziende espositrici,
Cibus si prepara a diventare una piattaforma permanente per la promozione all’estero: “Delle nostre aziende, che sono espressione del made in Italy – ribadisce
Antonio Cellie, Ceo di Fiere di Parma – alle quali daremo il vantaggio competitivo di una fiera che rappresenti, rimanendo nel suo ambito, il nostro reale bagaglio di competenze lungo tutte le filiere”.