Con un incremento del
3,2% rispetto al 2015, i ricavi previsti da
CIR food per il 2016 ammontano a
553 milioni di euro, tanto che il gruppo ha avviato un piano industriale quinquennale che punta all’aumento di fatturato e al rafforzamento della propria leadership.
Grazie all’esperienza trentennale maturata nelle grandi comunità e allo sviluppo costante messo a segno negli ultimi dieci anni, l’obiettivo fissato per il 2020 è raggiungere gli
800 milioni di euro di ricavi, sviluppando 100 milioni dalla ristorazione collettiva e dai buoni pasto, 60 milioni da quella commerciale, 70 milioni dall’internazionalizzazione e 20 milioni dalla diversificazione dei servizi.
Per arrivare a questi risultati, già dallo scorso anno è stato creato un team di analisi interna e sono stati stanziati
75 milioni di euro di investimenti da spalmare nell’arco dei prossimi cinque anni, che si vanno ad aggiungere ai 75 nella gestione ordinaria. Il punto di partenza resta il peso raggiunto oggi dal gruppo nella
collettiva appaltata, un segmento sostanzialmente stabile, dal quale gli proviene il
73,6% dei ricavi e in cui, detenendo già l’8% di market share, CIR food intende svilupparsi seguendo due vie:
personalizzazione del servizio e
semplificazione dei processi attraverso la digitalizzazione.
Per quanto riguarda, invece, la
ristorazione commerciale, che oggi copre il
12,2% del fatturato di CIR food, l’intento è arrivare a raddoppiarne i ricavi nel 2020, grazie a
nuovi modelli ristorativi ispirati a quanto sperimentato a Expo 2015 e focalizzandosi su aree con flussi importanti, come centri commerciali, ospedali, centri urbani di grandi dimensioni, musei e distretti industriali.
Mariangela Molinari
mariangela.molinari@salaecucina.it