Si è istituito da poco, ma ha le idee molto chiare il
CIS - Consorzio Italiano Scatolifici, un gruppo privato composto da sessanta aziende produttrici di imballaggi in cartone ondulato, allo scopo di promuovere la qualità del lavoro in ogni sua componente, la responsabilità sociale delle imprese e lo sviluppo sostenibile anche nel prodotto – imballaggio, compreso quello ad uso alimentare. La garanzia di idoneità, degli standard qualitativi e igienici, la massima attenzione ai materiali utilizzati per la realizzazione del contenitore: il CIS,
presieduto da Andrea Cornelli della Cornelli snc, si occupa di assicurare che tutti questi passaggi siano eseguiti nel rispetto delle normative vigenti.
“Nelle medie imprese come quelle rappresentate da CIS ‐ Consorzio Italiano Scatolifici, l'impulso ad agire secondo criteri di responsabilità sociale nasce da una spinta ideale dell'imprenditore, svincolata da considerazioni immediate di tipo economico, in un’ottica di sviluppo sostenibile. - ha dichiarato il presidente Cornelli - “Quella di CIS ‐ Consorzio Italiano Scatolifici è una concreta presa di coscienza, il primo vero segnale di risveglio di un gruppo di imprenditori veri, che giocano un ruolo influente nell’equilibrio economico e sociale del nostro Paese”.
E sul
valore intrinseco delle piccole e medie imprese italiane, su cui il CIS si fonda, è intervenuto nella conferenza stampa di presentazione del consorzio anche il
dott. Enrico Finzi, presidente di AstraRicerche, secondo il quale il
modello italiano della specializzazione flessibile delle PMI è destinato, grazie anche alla sua evoluzione, a divenire sempre più un paradigma vincente nel contesto globalizzato, e ne ha elencato i dieci motivi: le PMI sono flessibili, adattabili e posseggono velocità di reazione ed efficacia nella risposta; lavorano in rete, seguendo integrazioni non rigide e spesso sono a conduzione familiare: secondo una ricerca dell’Osservatorio AUB – Associazione Aziende Familiari, condotta con Unicredit e Bocconi, le performance della aziende familiari calcolate negli ultimi dieci anni sarebbero superiori del 60% di quelle di aziende più grandi quotate in Borsa, e del 32% solo negli ultimi tre anni, quelli della forte crisi economica. Le PMI lavorano inoltre con organizzazioni orizzontali, corti e semplici, e hanno agilità relazionale sia interna che nella rete che con il clienti; creano quindi valore alla società, ricchezza, occupazione, sviluppo e gratificazione dei collaboratori, e producono innovazione, garantendo anche una customer satisfaction maggiore della media: sono pertanto, sempre secondo Finzi, un modello di sviluppo imitabile, innescando un senso di orgoglio in chi la fa, la piccola e media impresa, in chi vi lavora, nei clienti, nei fornitori, nei partner e nella comunità.
Se il nuovo Consorzio può essere esempio di efficienza e garanzia di “ben fatto”, ma anche stimolo per riflessioni costruttive alle quali ogni impresa può trarre beneficio, non possiamo che sostenerlo e augurare a tutti davvero un buon lavoro.
Alessandra Locatelli