Ce lo rivela la ricerca condotta da SWG per Olio Capitale.
A pochi giorni dalla chiusura di Olio Capitale, il salone degli oli di qualità andato in scena a Trieste, emerge l’identikit del consumatore italiano di olio. A tracciarlo, la società Swg che ha condotto un’approfondita analisi di mercato su 1500 famiglie con l’obiettivo di comprendere le dinamiche evolutive del mercato e dei comportamenti di acquisto, e per evidenziale una pratica lista delle strategie affinché un prodotto arrivi prima e meglio sulle tavole delle cucine italiane.
Lo studio, condotto tramite questionario on-line (metodo CAWI), ha evidenziato la presenza di consumatori sempre più attenti e consapevoli delle loro scelte, intenzionati a esercitarle con sempre maggior controllo, cercando e chiedendo chiarezza sulle etichette e scegliendo di acquistare gli oli direttamente da chi li produce, pretendendo quindi la massima garanzia di qualità e di origine.
Il questionario sottoposto agli italiani poche settimane fa, in buona parte, è un aggiornamento di un'indagine realizzata nel 2007: “Il confronto ci permette di vedere l'evoluzione del mercato. – spiega Roberto Weber, presidente Swg – Ciò significa che se sul dato percentuale abbiamo un margine di approssimazione, la tendenza è invece chiara ed eloquente”.
Dalla ricerca si può osservare come negli ultimi sette anni gli italiani abbiano iniziato a privilegiare l'origine del prodotto come fattore determinante nella scelta d'acquisto: il 34% lo indica come primo fattore di scelta, segue il prezzo con solo il 17%, quando nel 2007 la quota di popolazione per cui era determinante si fermava all'8%, mentre al 31% si trovava il prezzo.
“I dati sono incoraggianti, identificano una rappresentazione virtuosa, – rileva Luigi Caricato, oleologo e ideatore di Olio Officina Food Festival - Credo a questa crescita dal 2007 a oggi: oggi c'è più qualità e stiamo affrontando un passaggio culturale verso l'eccellenza: maggior sensibilità, maggior conoscenza del prodotto, ma su alcuni fronti anche maggior confusione”.
Continua Weber: “Il 35% dichiara di comprare olio direttamente dal produttore: in questo modo può avere la certezza assoluta sulla provenienza delle olive. È così che il consumatore esercita la propria capacità di controllo”.
Il 44% del campione presta inoltre particolare attenzione alle informazioni riportate in etichetta e vorrebbe che fossero maggiormente dettagliate e chiare: “Questi dati sono reali. – nota Stefano Masini, responsabile Ambiente Coldiretti - Il mercato alimentare ha bisogno di regole, a partire proprio da nuove norme sull'etichettatura e sulla tracciabilità”.
Antonio Paoletti, presidente della Camera di Commercio di Trieste, sottolinea che “questa indagine è un tassello significativo nell’azione di informazione e divulgazione della cultura dell'extra vergine di qualità che stiamo portando avanti con Olio Capitale. Vogliamo informare sempre di più su questo prodotto, che sta diventando un nuovo importante veicolo del made in Italy nel mondo e che ci auguriamo possa conquistare i mercati stranieri come il nostro vino”.
Alessandra Locatelli