A Sanremo, in occasione della seconda edizione del Concorso di Cucina italiana con Gusto Mediterraneo, due intensi giorni di performance hanno confermato la fine di una antica diceria: quella della solitudine del cuoco.
Venti chef, in maggioranza agli esordi delle loro carriere, si sono sfidati di fronte ad una giuria presieduta da Luigi Cremona per aggiudicarsi la vittoria del concorso, ideato da Luisa Del Sorbo di By Tourist e Vincenzo Russolillo del Gruppo Eventi. La sede è stata Casa Sanremo, luogo di ritrovo dei protagonisti del concomitante Festival della canzone italiana.
A condurre con maestria il Concorso, stimolando chef e giurati sul variegato universo del cibo, è stato Vincenzo D’Antonio, giornalista e gourmet.
Una sfida che si è trasformata in una grande prova di collaborazione, condivisione e amicizia, al punto che il vincitore - Cristoforo Trapani, ventisettenne chef del ristorante Piazzetta Milù di Castellammare di Stabia – ha ceduto il premio alla seconda classificata: la chef Giusy Donato del ristorante La Tradizione di Forno Canavese (TO).
Il tema del concorso ruotava attorno alle tradizioni e alle tipicità regionali: un argomento che tutti i partecipanti hanno dimostrato di padroneggiare alla perfezione, dimostrando come lo chef sia sempre più un attento conoscitore delle materie prime del territorio, andando alla loro scoperta e ribaltando, anche qui, vecchie abitudini.
Elementi che, uniti a tecnica ed estetica, sono serviti agli otto giurati – Luigi Cremona coordinatore della guida ai ristoranti del Touring Club, Santa di Salvo di Il Mattino, Luigi Franchi della rivista Ristorazione&Catering, Fabrizio Barontini coordinatore della Uir, Raimondo Mendolia del marchio DoctorChef, Simona Vitali di Parmataste, Roberto Mostini della guida ai ristoranti del Touring Club nord Italia, Liana Marcoux, giornalista francese - per determinare i risultati della 2° edizione del Concorso di Cucina italiana con Gusto Mediterraneo.
"Ho cercato di rappresentare al meglio il mio territorio - spiega lo chef Cristoforo Trapani - partendo dal nome del piatto: Mezzi Paccheri a Castellammare di Stabia. Un luogo che è crocevia tra Vesuvio e Monti Lattari".
Una connotazione geografica per indicare la città stabiese, porta della penisola Sorrentina, con le sue 28 sorgenti e le Terme patrimonio Unesco, gli scavi archeologici risalenti all'eruzione del Vesuvio, sede della Fincantieri creata dai Borboni.
Il viaggio gastronomico, a cui gli chef hanno dato vita nelle due giornate, è stato apprezzato dal pubblico presente a Casa Sanremo che ha potuto, oltre a degustare le ottime ricette, scoprire il paniere delle Eccellenze Campane che hanno sostenuto l’evento: la Pasta Artigianale Setaro di Torre Annunziata, il pane della famiglia Malafronte di Gragnano, i prodotti agricoli della Campania con L’Orto di Lucullo, la farina Caputo di Napoli, la Mozzarella di Bufala Campana DOP, i sidri selezionati dalla Gma di Pompei. A cui vanno aggiunte le memorabili pizze di Maria Cacialli, titolare della Pizzeria La Figlia del Presidente di Napoli, e di Pasqualino Rossi, della Pizzeria Elite di Alvignano (CE).
Servono i concorsi? In questo caso la risposta è sì! È servito a far conoscere la parte bella dell’Italia; a divulgare conoscenza (un grazie particolare a Raimondo Mendolia per la sua lezione sulla pasta); ad emozionare e motivare giovani che hanno scelto un mestiere che non è lustrini e televisione; a dare valore a prodotti, quelli campani, oggetto di malainformazione; ad apprezzare gesti, come quello di Fabrizio Barontini, che ha regalato l’iscrizione gratuita alla UIR, al vincitore; a mettere fine alla solitudine del cuoco; a dimostrare che questo Paese ha ancora un futuro.
Luigi Franchi