I consumatori europei si sentono vulnerabili alle frodi alimentari: questo il sentimento generale registrati da un “Eurobarometro” realizzato nei 27 Stati membri, più Irlanda e Norvegia, su un totale di 56.471 consumatori, e presentato durante il vertice europeo dei consumatori.
Le domande, in numero di settanta, hanno verificato le competenze dei consumatori e la conoscenza dei loro diritti e assertività, al fine di elaborare nuove campagne di informazioni e strumenti migliori in mano ai cittadini.
Sorprendentemente, i danni denunciati dai consumatori a tutt’oggi equivalgono allo 0,4% del Pil comunitario. Un quinto degli intervistati dichiara di aver avuto “un problema” negli ultimi dodici mesi, e raramente è stato in grado di andare oltre il semplice richiamo, fino al ricorso.
John Dalli, Commissario responsabile per la salute e la politica dei consumatori, ha dichiarato: "Vi sono indicatori preoccupanti del fatto che un numero considerevole di consumatori è potenzialmente vulnerabile alle frodi, alle truffe, a metodi di vendita aggressivi e non sa di poter ritornare sulle proprie scelte ed evitare acquisti non necessari. Se i consumatori non possono scegliere con facilità ed evitare i danni, a soffrirne non sono solamente loro, ma anche le attività oneste e innovative che sono il motore della crescita."
I problemi si fanno più gravi quando colpiscono anziani e bambini, e persone non sufficientemente istruite: il 20% degli intervistati non ha individuato l’offerta più conveniente nell’acquisto ipotetico di un televisore, il 42% non è riuscito a decifrare gli ingredienti riportati sull’etichetta di un prodotto alimentare e, il 18% addirittura non ha trovato la data di scadenza.
Solo il 2% dei consumatori ha riconosciuto 5 loghi ampiamente usati per fornire informazioni al pubblico. Il 33% dei consumatori associa il marchio CE a "fabbricato in Europa" e solo il 25% alla risposta corretta ("conforme alla legislazione dell'UE").
Molti non sono a conoscenza delle organizzazioni dei consumatori nazionali. Del pari, ignorano il proprio diritto alla riparazione, alla sostituzione o rimborso del prodotto difettoso entro 18 mesi dall'acquisto, il diritto di recedere da un contratto on line relativo a servizi finanziari entro 14 giorni, se si cambia idea o si trova un'offerta migliore, o ancora il diritto di recedere da un contratto sottoscritto con un venditore porta a porta.
La soluzione, individuata dai partecipanti al vertice, è la promozione degli strumenti informativi attraverso Internet, a tutt’oggi impiegato dal 38% dei consumatori per confrontare i prodotti e, individuare l’offerta migliore.
Per saperne di più:
http://www.ec.europa.eu