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Consumi a Natale, - 47% in cinque anni

27/11/2013

Consumi a Natale, - 47% in cinque anni
Anni fa i commercianti, i ristoratori e gran parte dell’economia legata ai consumi natalizi, in periodi come questi avrebbero iniziato a fregarsi le mani nel vedere i propri incassi crescere di giorno in giorno fino alla vigilia di Natale.
Quest’anno non sarà così e non è il primo. Purtroppo sarà il quinto consecutivo a registrare numeri negativi, a misurare una febbre che sta a questo punto comprensibilmente allarmando decine di migliaia di imprese piccole, medie e grandi, del commercio quanto dell’industria. Una crisi che non lascia più scampo e possibilità per recuperare perché le aziende non ce la fanno più.

Per il quinto anno consecutivo i consumi a Natale avranno un segno negativo. Le famiglie italiane saranno costrette con molta probabilità a tagliare le spese più dell’anno passato per far quadrare i bilanci domestici. Le tredicesime saranno usate in buona parte per pagare le tasse di uno stato mal governato, spendaccione e inverosimilmente lontano da logiche di buon senso.

In questi giorni il Codacons ha informato in una nota che i consumi tipici delle festività natalizie caleranno in media di un 7,5% rispetto a solo il  2012. La spesa procapite nelle feste di dicembre, comprendendo regali, spese per la casa, alimentari, viaggi e consumi fuori casa in ristoranti, ecc. scenderanno di 173 euro. Le previsioni danno una lettura del termometro da paziente grave: abbigliamento e calzature, – 11%; arredo casa, - 10%, viaggi, -8,5%; ristorazione, - 8%. Non saranno positivi nemmeno settori forti come l’elettronica o la telefonia, le cui novità presentate volutamente a ridosso del periodo arricchivano l’albero di Natale festosamente illuminato. Ma l’albero quest’anno sarà già tanto lasciarlo illuminato, che non ci costringano a risparmiare corrente elettrica e riscaldamento.  Tagli ai consumi natalizi che in poco più di cinque anni hanno raggiunto la ragguardevole cifra di 7,5 miliardi di euro, ovvero un crollo dei consumi di oltre il 42%.

Con questi numeri c’è poco da festeggiare. Se le cose dovessero continuare così i casi sono due: o gli italiani hanno una doppia vita per cui piangono miseria dove vivono ma sperperano “nel paese delle Meraviglie” all’oscuro di vicini e parenti; oppure non si stanno rendendo conto che prima o poi e i tempi potrebbero essere maledettamente prossimi, una bomba sociale potrebbe scoppiare tra le mani di chi governa questo sfortunato Paese.

Roberto Martinelli

 

 

 
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