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Continuano le forti polemiche sul codice del Turismo

16/05/2011

Continuano le forti polemiche sul codice del Turismo
Continuano le forti polemiche sul codice del Turismo
La durissima presa di posizione della FIPE sulle norme del codice del turismo riguardanti la ristorazione ha tenuto banco nei giorni di Tuttofood a Milano ma la nuova normativa nel suo complesso ha determinato numerose altre prese di posizione che disegnano uno scenario in cui emerge la mancanza di un percorso condiviso.
"La cura è peggiore della malattia!" Questo l’esordio del presidente di Assoviaggi Confesercenti, Amalio Guerra. "Il Governo voleva mettere ordine con il Codice del Turismo ed invece ha creato, per il settore dell'intermediazione turistica, delle situazioni preoccupanti, fino a minare la stessa sopravvivenza delle imprese". L’aspetto più negativo che viene evidenziato dall’associazione è la mancata professionalità quale garanzia per svolgere l’attività di agente di viaggio nelle filiali. Diventerà infatti sufficiente inviare tutta la documentazione ed iniziare l'attività, salvo verifiche successive, senza che vi sia un reale accertamento del rispetto dei requisiti necessari.
"Nell’attuale delicato momento economico non ci aspettavamo un colpo così da parte del Governo. Sono prevedibili chiusure o quantomeno forti riduzioni di personale, dell'ordine di 5–6.000 unità. Analizzeremo il Codice del Turismo nel corso della prossima riunione Assoviaggi – conclude il Presidente Guerra – per concertare le azioni da mettere in campo per la tutela del nostro settore."
“Abbiamo atteso prima di rilasciare dichiarazioni in merito al nuovo codice” dichiara Roberto Corbella, Presidente di ASTOI, l’associazione dei tour operator italiani.
“Per quanto appare dal testo portato in Consiglio dei Ministri” continua Corbella, “nonostante la conversione della polizza da obbligatoria a facoltativa, è mancato il coraggio di volare alto ed è stato invece mantenuto il vecchio fondo di garanzia, che era stato da tutti, Ministro compreso, giudicato inadeguato sia sotto il profilo della protezione al consumatore che come strumento per offrire un sostegno concreto ad un settore che, ancora una volta, dovrà affrontare tutte le difficoltà senza alcun aiuto. In generale, ASTOI ha da sempre condiviso l’esigenza di operare un riordino complessivo della materia oltreché quella di garantirne un coordinamento al livello di governo centrale, ma da questo testo emergono ancora aree grigie che potrebbero essere fonte di future conflittualità, difficilmente risolvibili. Attenderemo di vederne gli sviluppi, anche alla luce dei conseguenti provvedimenti attuativi. Su molti punti eravamo stati critici ed alcuni sembrerebbero recepiti. Il nostro parere”, conclude Corbella, “è che si sarebbe potuto fare di più e meglio”.
Continuano le forti polemiche sul codice del Turismo
Giudizio fortemente negativo arriva dalle associazioni dei consumatori: “Troviamo del tutto inaccettabile il Codice del Turismo approvato dal Governo, un testo presentato senza coinvolgere le parti sociali, senza aprire un vero dibattito con le associazioni che tutelano i turisti ne con le associazioni di categoria – affermano in una nota Adusbef, Federconsumatori e Movimento Consumatori – Un Codice quindi non in grado di dare voce alle vere esigenze e ai problemi reali che affliggono questo settore, così importante e vitale per l’economia; che rispecchia in pieno l’arroganza e il narcisismo dei rappresentanti di questo Governo, poco abituati ad ascoltare i veri bisogni dei cittadini e del Paese. Nel merito del provvedimento, poi, come non possiamo dichiararci del tutto contrari alla malsana idea di espungere 20 articoli dal Codice del Consumo, rompendo così il corpo unico di questo vero e proprio baluardo a difesa dei consumatori e degli utenti? Di fatto, in questo modo, viene a mancare la visione d’insieme che era stata una dei tanti pregi del Codice del Consumo”. Viene inoltre giudicato gravissimo che all’interno del testo non siano state affrontate “le gravi carenze relativamente al Fondo di Garanzia, che rimane limitato ai pacchetti turistici e non viene esteso, come da anni richiediamo, anche ai problemi con i vettori aerei. Troviamo alquanto inefficace e inconcludente il numero verde messo a disposizione dal Ministero per la raccolta dei reclami dei turisti. È improbabile che il Ministero possa gestire direttamente i reclami con le controparti”.
Giudizi favorevoli arrivano invece dalle organizzazioni degli agenti di viaggio e di Federalberghi.
“Il testo approvato rispecchia le esigenze degli operatori dell’organizzazione e dell’intermediazione turistica – ha dichiarato Cinzia Renzi, presidente di Fiavet Nazionale. Questo risultato è stato raggiunto soprattutto grazie al lavoro di concertazione portato avanti dalle associazioni. In particolare apprezziamo il mantenimento del Fondo di Garanzia a tutela del consumatore. Fiavet chiederà da subito al Ministro, così come previsto dalla normativa, la costituzione di un tavolo per la riscrittura delle regole di funzionamento che consenta alle Associazioni di Categoria di entrare nel Comitato di Gestione e di incrementare il sovvenzionamento del Fondo stesso con le sanzioni amministrative erogate dall’Antitrust per pratiche sleali del turismo”.
“Il Codice del Turismo, varato nei giorni scorsi dal Consiglio dei Ministri, che sottoporremo all’esame degli organi federali a Roma il prossimo 17 maggio, si presta per il comparto alberghiero ad una prima favorevole valutazione“. È questo il commento del Presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca.
“Grande apprezzamento per quanto riguarda gli aspetti di semplificazione amministrativa, qualche preoccupazione per la possibilità di un uso strumentale della nuova normativa da parte soprattutto di operatori che di professionalità in ambito turistico ne hanno ben poca. Infatti il Codice del Turismo, fortemente voluto dal Ministro Brambilla, da un lato registra una più che positiva evoluzione del mercato come nel caso del servizio di ristorazione negli alberghi per i clienti non alloggiati, che viene sottratto ad anacronistici vincoli burocratici, dall’altro eccede ad esempio nella definizione delle tipologie di attività ricettive che ove non adeguatamente disciplinate rischia di innescare forme di distorsione del mercato”.
“Sul sistema di rating, infine, della qualità dei servizi alberghieri in relazione al sistema di classificazione a stelle, tutto ancora da regolamentare, -conclude Bocca- è prematura ogni valutazione in quanto ci aspettiamo che il Ministro apra da subito un tavolo di confronto al quale siamo pronti a fornire un importante contributo avendo già Federalberghi elaborato uno specifico ed analitico studio che tiene adeguatamente conto del sistema nazionale di classificazione a stelle a suo tempo condiviso anche dalle Regioni”.
La stagione è alle porte e sarà il metro di misura più adeguato per misurare la portata di questo Codice. Resta il fatto che per l’Italia il turismo può essere uno dei più potenti volani di crescita e di sviluppo ma a questo fa da contraltare l’inadeguatezza di professionalità e strutture e la mancanza di una visione unitaria del progetto.
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