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Cresce il giro d'affari del biologico e aumentano le truffe

12/12/2011

Cresce il giro d
700 mila tonnellate di prodotti spacciati per biologici con falsa certificazione, per un importo di 200 milioni di euro, pari a circa il 10 % del mercato biologico nazionale complessivo. La mega truffa ai danni dei consumatori che è stata recentemente smascherata dalla Guardia di Finanza, partiva dal Veneto e scendeva fino alla Puglia, passando per l’Emilia Romagna e le Marche.
I generi alimentari sequestrati comprendono 2.500 tonnellate tra frumento, favino, soia, farine e frutta fresca e comprendono 22 grossisti cerealicoli ma, stando alle dichiarazioni delle Guardia di Finanza di Verona che ha condotto l’inchiesta, nessun produttore.
Al risultato dell’operazione della Guardia di Finanza che ha portato all’arresto di sei persone, hanno contribuito anche gli organismi di certificazione autorizzati dal Ministero delle Politiche Agricole che hanno capo a FederBio, Federazione Italiana Agricoltura Biologica e Biodinamica, fornendo un supporto di documentazione e dati che ha permesso di approfondire e ampliare le indagini.
I risultati dell’indagine rivelano la completa estraneità di responsabilità da parte delle aziende agricole italiane, a loro volta vittime di queste frodi, alimentate dalla crescita dell’import, che rende sempre più difficile la tracciabilità lungo tutta la catena alimentare e non è accompagnato da un proporzionale aumento dei controlli.
Per il neo presidente nazionale di AIAB (Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica), Alessandro Triantafyllidis: “l’eclatante frode smascherata dalla Guardia di Finanzia di Verona ha messo in luce delle debolezze del settore che AIAB ha più volte sottolineato. Innanzitutto il problema delle materie prime importate, che coinvolge in particolare i prodotti che confluiscono nelle filiere zootecniche, come soia e orzo, o nelle lunghe filiere di pastificazione e panificazione. In seconda istanza la farraginosità del sistema di certificazione e degli enti preposti a controllare i controllori”.
Federico Grazioli, Presidente di Accredia, l’Ente Unico per l’accreditamento degli organismi di certificazione e ispezione e dei laboratori di prova e taratura, sottolinea la serietà con la quale i 33 organismi di certificazione che operano in Italia vengono prima accreditati e poi autorizzati per attestare che il singolo prodotto sia stato realizzato secondo disciplinari di produzione, anche del metodo biologico.

IL GIRO D’AFFARI DEL BIOLOGICO. Oggi, in Italia, il 52%, acquista prodotti biologici, quindi più di un consumatore su due, i produttori che coltivano il bio su oltre un milione di ettari di terreno sono circa 50mila e negli ultimi dieci anni il fatturato dei prodotti biologici è triplicato passando da meno di un miliardo di euro del 2000 agli oltre tre miliardi di euro attuali.
In controtendenza rispetto al calo dei consumi generale, quelli di prodotti alimentari biologici, che nel primo quadrimestre del 2011 hanno avuto un incremento dell’11,5%.
Gli aumenti record riguardano la pasta (+35 %), il latte (+ 32%), le mozzarelle (+83%), i cracker (+54 %) e i formaggi freschi e spalmabili che addirittura hanno raddoppiato (+101%) (fonte Coldiretti su dati Ismea Ac Nielsen).
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