Crescono le esportazioni di salumi italiani, arrivate a 63 mila tonnellate nel primo semestre 2011, per un valore di 490 milioni di euro, in aumento del 10% rispetto ai dati registrati un anno prima. I dati, di matrice Istat ma rielaborati da “Assica” (Associazione industriali delle carni), comprendono le esportazioni relative al mercato Ue ed extra Ue: al primo posto fra le destinazioni dei salumi italiani si trovano Francia, Germania, Regno Unito e Austria, che coprono più della metà del totale.
A far da padroni sono, come previsto, i prosciutti crudi, arrivati a quota 26.850 tonnellate (+10,9%) per un valore di 251,1 milioni di euro.
Aumentano anche le esportazioni di salami (+5,5%, fatturato di 102,2 milioni di euro), con destinazione privilegiata la Germania, le mortadelle e i würstel (+ 11,6%, fatturato di 49,8 milioni), i prosciutti cotti (+5,2%, fatturato di 38,5 milioni), e le pancette stagionate (+5,7%, fatturato di 13 milioni). Da notare che per queste due ultime categorie è stata decisiva la domanda dei Paesi extra Ue. Aumentano, inoltre, anche le esportazioni di pancette (+226%, per 2,5 milioni di fatturato) e bresaole (+8%, per 21.5 milioni di euro). Una curiosità: la crescita dell’export delle pancette è stato possibile grazie all’eccezionale successo riscosso da queste ultime verso il Giappone, diventato il secondo mercato di riferimento.
“Siamo davvero orgogliosi di questo risultato che dimostra come l’eccellenza dei nostri prodotti sia sempre più riconosciuta e apprezzata in Europa e nel resto del mondo. Una crescita come questa, che ha coinvolto tutti i nostri principali prodotti e tutti i principali mercati, soprattutto quelli comunitari tradizionalmente più esigenti, conferma che i salumi italiani hanno le caratteristiche giuste per mantenere un rapporto privilegiato con i consumatori di tutto il mondo. Abbattere le barriere che ancora limitano le nostre possibilità di esportare rimane un obiettivo prioritario per la crescita del settore” è stato il commento di Lisa Ferrarini, presidente di “Assica”.