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Cuofini&Maccaturi, riti e tradizioni in nome di San Giovanni

15/06/2022

Cuofini&Maccaturi, riti e tradizioni in nome di San Giovanni

C’è una notte magica per la cultura contadina, per cui è necessario prepararsi per tempo. Un appuntamento ancora sentito in alcune zone d’Italia, soprattutto d’entroterra. In effetti, tra credenze popolari e fitoterapia, l’attesa della festa di San Giovanni è carica di aspettative e ricca di momenti collettivi, canti, balli e falò propiziatori. Lo sa bene la cuoca cilentana Giovanna Voria (di cui vi abbiamo parlato in quest'articolo), profonda conoscitrice delle tradizioni contadine, la quale propone un lungo pomeriggio per attendere in condivisione l’arrivo di questa ricorrenza. 

L’iniziativa denominata Cuofini&Maccaturi è in programma il prossimo 23 giugno, a partire dalle ore 17:30, presso l’Agriturismo Corbella a Cicerale (SA), tra boschi e macchia mediterranea. È da lì che si partirà per una lunga passeggiata alla scoperta delle erbe spontanee necessarie a realizzare l’acqua di San Giovanni ed anche l’oleolito. 

Iperico, ginestra, lavanda, camomilla, menta, salvia, timo, malva e piantaggine: sono alcuni degli ingredienti preziosi che consentiranno di preparare il proprio catino magico da lasciare tutta la notte all’aperto. Scacciare le negatività, cercando di attirare amore, salute e fortuna, una necessità quest’ultima per chi viveva dei prodotti della terra, di conseguenza in totale balia dei capricci della natura.

Cuofini&Maccaturi, riti e tradizioni in nome di San Giovanni

Un’occasione, lo si evince dal nome, in cui ognuno porterà con sé e condividerà il proprio cuofino o il maccaturo, ovvero le riserve di cibo che i contadini preparavano per andare a lavorare in campagna. Il primo era un pranzo più ricco e per più persone, trasportato in una grande cesta portata sulla testa dalle donne, in genere conteneva ziti spezzati al ragù di coniglio o di gallina mbuttunata, ma anche ceci all’insalata, pane e vino. Il secondo era un fazzolettone dentro cui si legava un piatto di stagione per una persona, in genere realizzato con verdure, ortaggi e legumi, accompagnato soltanto da un poco di pane. Un momento di condivisione e di confronto, di racconto e di rievocazione. Di origini pagane, la festa di San Giovanni è nata per celebrare il solstizio d’estate e cade nel periodo migliore per raccogliere le erbe medicamentose.


La struttura metterà a disposizione i tavoli ed i servizi, ma sarà possibile anche fermarsi a mangiare in agriturismo. Per l’occasione sarà presentato ufficialmente “Il cece d’oro”, il quale non solo rappresenterà il nome di un evento annuale, ma anche di una linea di gioielli realizzati con i ceci. I partecipanti al percorso, così come al laboratorio, contribuiranno con una quota simbolica di 10 euro che servirà a sostenere i costi dell’iniziativa e alcuni progetti di sostegno alla cultura rurale.
 

Per ulteriori informazioni e prenotazioni: 335.1410567 o info@agriturismocorbella.it.



Antonella Petitti

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