Un’occasione, lo si evince dal nome, in cui ognuno porterà con sé e condividerà il proprio cuofino o il maccaturo, ovvero le riserve di cibo che i contadini preparavano per andare a lavorare in campagna. Il primo era un pranzo più ricco e per più persone, trasportato in una grande cesta portata sulla testa dalle donne, in genere conteneva ziti spezzati al ragù di coniglio o di gallina mbuttunata, ma anche ceci all’insalata, pane e vino. Il secondo era un fazzolettone dentro cui si legava un piatto di stagione per una persona, in genere realizzato con verdure, ortaggi e legumi, accompagnato soltanto da un poco di pane. Un momento di condivisione e di confronto, di racconto e di rievocazione. Di origini pagane, la festa di San Giovanni è nata per celebrare il solstizio d’estate e cade nel periodo migliore per raccogliere le erbe medicamentose.
La struttura metterà a disposizione i tavoli ed i servizi, ma sarà possibile anche fermarsi a mangiare in agriturismo. Per l’occasione sarà presentato ufficialmente “Il cece d’oro”, il quale non solo rappresenterà il nome di un evento annuale, ma anche di una linea di gioielli realizzati con i ceci. I partecipanti al percorso, così come al laboratorio, contribuiranno con una quota simbolica di 10 euro che servirà a sostenere i costi dell’iniziativa e alcuni progetti di sostegno alla cultura rurale.
Per ulteriori informazioni e prenotazioni: 335.1410567 o info@agriturismocorbella.it.
Antonella Petitti