Un luogo d’incontro e l’arte come cura
Il Mapp, inaugurato nel 1995 quando era ancora aperto il manicomio, poi chiuso nel ‘99, nasce da un’idea di Teresa Melorio e Enza Baccei (Fondatrici dell'Associazione Arca Onlus), con la collaborazione del Dipartimento di Salute Mentale dell'Ospedale Niguarda, la direzione artistica di Marco Meneguzzo e l'adesione di alcuni artisti (tra gli altri Enrico Baj) e alcune note gallerie e istituzioni d'arte milanesi.
L'obiettivo del progetto era trasformare l'ospedale psichiatrico Paolo Pini in un luogo di incontro dove il "fare arte" fosse occasione di scambio di idee e condivisione di esperienze culturali e artistiche tra i cosiddetti "sani" e "malati". Un modo per contribuire alla cura e alla trasformazione di un luogo che per anni era stato un simbolo di incomunicabilità.
Oggi il Mapp ospita una collezione permanente di lavori che comprende murales, installazioni e sculture dislocate nel parco del Paolo Pini, all'esterno e all'interno dei padiglioni, e da una raccolta di opere realizzate "a quattro mani" da artisti e i frequentatori delle Botteghe d'Arte.
L’uovo, semplice e complesso
Riccardo Gusmaroli, ideatore di Mondo n’Uovo, ha voluto esprimere con questo progetto l’universo misterioso che comunica con l’esterno. L’uovo, infatti, rappresenta una casa, ha una struttura e una sostanza, racchiude una personalità, una realtà divertente o drammatica. Le opere realizzate sono espressione dei sentimenti e delle sensazioni che ogni artista sente nel suo intimo, come la dottoressa Baccei spiega: “La mostra prosegue un percorso iniziato 30 anni fa alle Botteghe d’Arte del Mapp, dove l’arte è considerata un processo in cui tutte le possibili forme creative si contaminano e generano un mondo nuovo, una sosta che consente di sconfinare oltre l’ovvio e di nutrirsi dell’ignoto. Questa è arte che cura”.